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"La qualità maggiore di un buon medico è un'estrema capacità di attenzione, perché la medicina è sopra ogni altra cosa un'arte dell'osservare" Luigi Turinese in Biotipologia

mercoledì 13 ottobre 2010

Biotipologia - Recensione su "Medicina Naturale"




Biotipologia - L'analisi del tipo nella pratica medica, Tecniche Nuove, Milano 2006

"Turinese è anche omeopata e sa che i vecchi omeopati ebrei andavano ad abitare un po' di tempo a casa dei pazienti per osservarli nel loro terreno". La frase del cantante Franco Battiato, che chiude il libro, è forse la chiave di lettura del volume. Un testo che vuole recuperare un insegnamento impartito fino a quarant'anni fa nell'ambito degli studi di Medicina: la Scienza delle Costituzioni Umane. E il criterio adottato per recuperare tale scienza è prima di tutto storico.
Si parte dalle prime classificazioni tipologiche che risalgono ai vecchi sistemi medici basati sulla teoria umorale tipica dell'orientale Ayurveda, una teoria che fu però ripresa anche da Ippocrate, il padre della medicina occidentale.
Si arriva poi alla fisiognomica che trova in Lombroso il testimone più importante. Una scienza, quella del volto umano, che lascerà spazio agli inizi del Novecento, come viene dettagliatamente spiegato nel libro, a tre vie diverse: antropologica, criminologica e psichiatrica.
La parte centrale del libro, la più copiosa, è dedicata invece al fertile incontro tra la biotipologia e la medicina omeopatica (non dimentichiamo che l'autore del testo è il maggior esponente italiano della scuola omeopatica di ispirazione costituzionalistica): un incontro che permette di pervenire a una maggiore finezza diagnostica e a una più agevole individuazione della terapia. Anche questo capitolo, come tutti, non manca di fare un breve excursus storico.
Il quinto capitolo è dedicato invece alle tipologie psicologiche, mentre il conclusivo traccia l'abbozzo di un'interpretazione globale sul terreno che tenga conto dei più recenti sviluppi sdella psiconeuroendocrinoimmunologia.

In sintesi Turinese sostiene che la proposta tipologica rappresenta una provocazione, uno stimolo a un approccio clinico spesso sterile e settoriale. Questo è dunque un accorato appello alla scienza medica a riprendere un tratto umanistico, oggi che è strangolata dalla fredda impalcatura organicistica, settoriale e ultraspecialistica. E questo perché, secondo Turinese, una lettura magistrale delle tipologie permette di costruire un modello di prevenzione ampio e articolato, di constatare che la caratterizzazione fisica origina da quella psicologica e con essa si fonde.
Forse perché, come sostiene lo scrittore inglese Oscar Wilde, "soltanto i superficiali non giudicano dalle apparenze".

Valeria Balocco

Recensione apparsa nella rubrica "Fitoterapia ed energetica" di "Medicina Naturale", AnnoVII, n.5, Settembre-Ottobre 1997, pag.100

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Luigi Turinese Cantautore

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