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"La qualità maggiore di un buon medico è un'estrema capacità di attenzione, perché la medicina è sopra ogni altra cosa un'arte dell'osservare" Luigi Turinese in Biotipologia

sabato 16 ottobre 2010

"Caro Hillman ti scrivo, così mi distendo un po'" - Recensione sul "Secolo d'Italia"

Caro Hillman... Venticinque scambi epistolari con James Hillman.Curatori: Mondo R., Turinese L. Ed.: Bollati Boringhieri, 2004



Raccolte in volume 25 "lettere" di analisti e intellettuali italiani rivolte a un grande della psicoanalisi contemporanea, l'americano James Hillman, tra i più originali e controversi seguaci di Carl Gustav Jung. Intitolato "Caro Hillman" e curato dai due analisti Riccardo Mondo e Luigi Turinese, il volume è arricchito da una copertina - con un ritratto della stesso Hillman - disegnata dal compositore Franco Battiato, autore di uno dei contributi epistolari. Edito da Bollati Boringhieri, il libro sarà peresentato questa sera alle 21 [26.11.2004 n.d.r.] presso il Nobile Collegio Chimico-Farmaceutico, nella Chiesa di San Lorenzo de' Speziali, in via Miranda.

"Nei confronti della psicoanalisi e in particolare della psicologia analitica junghiana - spiega il curatore Turinese - Hillman rappresenta in termini di eresia, ciò che Jung rappresentò per l'ortodossia freudiana novant'anni fa. La sua opera ha scosso un orizzonte culturale asfittico e lui stesso è diventato , nell'ultimo decennio, uno scrittore alla moda e, perfino, di culto. I suoi scritti sono situati in quella regione di mezzo tra ortodossia psicoanalitica e cultura alta intrisa di grecità che è l'area privilegiata del cosiddetto "mundus immaginalis".

"Come junghiani dell'ultima generazione - precisa Turinese - noi abbiamo seguito gli sviluppi dell'opera hillmaniana, traendone costanti spunti di riflessione nella nostra pratica professionale".
"E' nata così l'idea di invitare a discuterne anche gli altri autori, di diverse estrazioni, che, pur mantenendo una tensione dialettica tra adesioni e distanza, riuscissero a evidenziare il pluralismo di posizioni esistenti sul pensiero dello psicanalista americano".
"Per farlo abbiamo scelto la via epistolare , in quanto storicamente radicata nella tradizione analitica, come dimostra il lungo carteggio tra Freud e Jung. Questa scelta formale, inoltre, ci è parsa indicata a esprimere un "logos del sentimento", tipico di una cultura nutrita d'immaginazione come la nostra. Abbiamo chiesto, perciò, a un certo numero di intellettuali italiani, analisti e non, di manifestare la propria posizione nei confronti di Hillman - spiega Turinese - con una lettera a lui indirizzata, che riguardi un aspetto specifico della sua opera, organizzando i contributi e le relative risposte in queste sezioni: "Tracce di Jung", "Individuazione e destino", "Therapeia" e "Un nuovo umanesimo tra etica ed estetica"

Recensione apparsa nella rubrica "Filo di nota" del "Secolo d'Italia", 26 Novembre 2004, a cura de "Il Sorvegliante"

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