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"La qualità maggiore di un buon medico è un'estrema capacità di attenzione, perché la medicina è sopra ogni altra cosa un'arte dell'osservare" Luigi Turinese in Biotipologia

giovedì 28 ottobre 2010

Le recensioni di L.T. - "Ecologia profonda", di G. Dalla Casa

Guido Dalla Casa, "Ecologia profonda", Pangea edizioni, Torino 1996

Il termine ecologia profonda che Dalla Casa riferisce con correttezza ad un passo contenuto nell'epocale libro di Fritjof Capra "Il punto di svolta" (1984; ed. or. 1982), era stato impiegato in realtà da George Sessions già nel 1981, in un testo antologico curato da B. Schultz e D. Hughes e intitolato Ecological Counsciousness ; il saggio di Sessions portava il significativo titolo Shallow and deep echology; a review of the philosophical literature.
Dunque veniva creato uno spartiacque, preciso e letterale, tra ecologia supperficiale ed ecologia profonda, ripreso in seguito dal filosofo norvegese Arne Naess, da cui prendono le mosse il libro che presentiamo.

Si distinguono pertanto:
"L'ecologia di superficie, che ha per scopo la diminuzione degli inquinamenti e la salvezza degli ambienti naturali, senza intaccare la visione del mondo della cultura occidentale; e l'ecologia profonda, in cui vengono modificate radicalmente le concezioni filosofiche dominanti dell'Occidente: in questa forma di pensiero si dà un'importanza metafisica alla natura..." (pag.10). Si guarda di conseguenza con simpatia alle culture orientali e a quelle animista, che l'autore, non senza una certa naïvetè, immagina apportatrici di serenità e di nonviolenza; per contro l'Occidente è visto, in modo francamente manicheo, come il luogo della competizione sfrenata: "Il concetto di progresso è un'invenzione dell'Occidente per distruggere le altre culture umane e restare l'unica cultura del Pianeta"(pag.35).
Ne deriva una nuova forma di moralismo. "L'atteggiamento mentale deve essere di non-competizione, mai di conquista" (pag. 178).

Si potrebbe osservare che ogni ingiunzione di tipo normativo, come quella appena presentata, è a sua volta emanazione della mentalità ego-centrata che si vuole combattere.
Resta da sottolineare comunque la chiarezza dei soggetti esposti, soprattutto di quelli scientifici, frutto anche della formazione dell'autore, laureato in ingegneria elettronica.

Luigi Turinese


In foto: "Velluto"

Recensione apparsa in "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo per la pratica e per il dialogo", Anno XVI, n. 62, Aprile-Giugno 1997

1 commento:

Marina Salomone ha detto...

Un saluto e complimenti per i suoi insegnamenti! Sono una sua lettrice di articoli e testi di terapia olistica da anni!
tornando all'argomento del post:
Il punto di svolta è un libro che ho apprezzato molto !


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