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"La qualità maggiore di un buon medico è un'estrema capacità di attenzione, perché la medicina è sopra ogni altra cosa un'arte dell'osservare" Luigi Turinese in Biotipologia

lunedì 28 marzo 2011

Le Recensioni di L.T. - "Racconti di un pellegrino russo", (a cura di) C. Carretto

Carlo Carretto ( a cura di), "Racconti di un pellegrino russo", Cittadella Editrice, Assisi, 1989, pp.123

A un secolo dalla prima edizione in stampa, questo classico della spiritualità continua ad emozionare il lettore sensibile al viaggio dello Spirito e della umidità dell'Anima. Difatti nei Racconti non è presente soltanto l'aspirazione all'ascesa e all'ascesi; i Racconti sono anche un libro di avventure in quattro tempi, il cui protagonista, autentica anima russa, è sospinto in un incessante pellegrinaggio per il suo paese, senza una meta precisa, da un sentimento che potremmo chiamare di nostalgia. Nostalgia di un Assoluto continuamente invocato con la formula classica della preghiera esicasta: "Signore Gesù Cristo, abbiate pietà di me".

Il manoscritto proviene dal monte Athos e vi si ravvisano evidenti riferimenti alla Philocalia, la raccolta dei testi dei Padri della Chiesa Orientale. Il protagonista dei Racconti rientra a pieno titolo nel novero di quei "folli di Dio" di cui è ricca la spiritualità russa. Basti pensare all'arciprete Avvakum Petrovic (XVIII secolo), la cui autobiografia rappresenta uno dei primi capolavori della letteratura russa; o anche al Padre Sergio di Tolstoj, reso celebre dal recente film dei fratelli Taviani "Il sole anche di notte".

Testimonianza illustre della religiosità popolare, anonimo; ma si farebbe torto a questo prezioso libretto se lo si confinasse nelle stanze della letteratura edificante di basso profilo. Basta lasciarsi penetrare dalla potenza dell'incipit per trovarsi in un clima letterario di vetta. "Per grazia di Dio io sono uomo e cristiano, per azioni gran peccatore, per condizione un pellegrino senza tetto, della specie più misera, sempre in giro da paese a paese. Per ricchezza ho sulle spalle un sacco con un po' di pane secco, nel mio camiciotto la santa Bibbia, e basta" (pag.10).

Luigi Turinese


In foto: "Metafisica"

Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo", Anno XI, n. 42, Aprile-Giugno 1992

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Luigi Turinese Cantautore

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