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"La qualità maggiore di un buon medico è un'estrema capacità di attenzione, perché la medicina è sopra ogni altra cosa un'arte dell'osservare" Luigi Turinese in Biotipologia

venerdì 15 aprile 2011

Le Recensioni di L.T. - " Quando vola l'aquila di ferro", di A. Khema

Ayya Khema, "Quando vola l'aquila di ferro", Ubaldini Editore, Roma 1992, pp.173

Ayya Khema, settantenne ebrea di nascita tedesca, dopo una quindicina d'anni di pratica meditativa in Asia, nel 1979 divenne monaca buddhista.

Il titolo del libro prende lo spunto della profezia di Padmasambhava, che nell'VIII secolo della nascita della nostra Era portò il buddhismo dall'India in Tibet. "Quando volerà l'aquila di ferro e i cavalli correranno su ruote, il popolo tibetano sarà disperso per tutto il mondo e il dhamma approderà alla terra dell'uomo rosso (l'Occidente, n.d.t.).

E "Un buddhismo per l'Occidente" è il sottotitolo del libro.

Vi prevale un colore femminile che preferisce le pennellate al disegno sistematico; sebbene alla fine il paesaggio risulti completo in ogni sua parte. La struttura del testo, difatti, si incardina su dodici elementi che costituiscono altrettante tappe (l'autrice li chiama "passi") di un percorso interiore che vorremmo definire interbuddhista per il suo attingere a diverse tradizioni. Il percorso si svolge parallelamente a una revisione critica del paticcasamuppada (originazione interdipendente). Domande e relative risposte tratte da ritiri di meditazione contribuiscono a chiarificare il discorso, grazie all'efficace semplicità del linguaggio. "Il dukkha è il continuo opporsi e fare resistenza a ciò che è" (pag. 29).

Luigi Turinese



In foto: "Aesthetica naturalis"

Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo", Anno XI, n. 44, Ottobre-Dicembre 1992

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Luigi Turinese Cantautore

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