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Il farmaco omeopatico viene indicato con una nomenclatura internazionale, per cui al nome latino vengono fatti seguire: un numero, che indica il numero delle diluizioni subite; la lettera C (più raramente la D), che indica il fatto che le diluizioni sono state effettuate 1 a 100 (più raramente1 a 10), ovvero con il metodo centesimale (più raramente decimale); la lettera H, che sta per hahnemanniano.
Per fare un esempio, NUX VOMICA 9CH indica la nona diluizione centesimale hahnemanniana di noce vomica.
Se il farmaco è preparato secondo altri metodi, ovviamente le sigle saranno dicverse: NUX VOMICA 06/LM è una diluizione cinquantamillesimale; e così via.
Naturalmente - mi si perdoni la precisazione - il farmacista è tenuto a consegnare il prodotto così come il medico lo ha richiesto, senza tentare spericolate sostituzioni: sempre a proposito di leggende metriopolitane, gira voce che qualche farmacista sprovveduto - non disponendo di un tubo-dose alla 15CH - abbia consigliato mezzo tubo alla 30CH...
Ci sono certamente diluizioni molto vicine tra loro che potrebbero "sopportare" la sostituzione: la 5CH e la 6CH oppure la 7CH e la 9CH, per esempio. Tuttavia mi fa sempre piacere ricevere la telefonata di un farmacista che mi chiede che cosa fare in caso di mancata disponibilità di un prodotto: è anche così che si crea un'alleanza professionale, a tutto vantaggio del paziente (e dell'Omeopatia).
Luigi Turinese
tratto da Il farmacista omeopata (Tecniche Nuove, Milano, 2002)
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