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"La qualità maggiore di un buon medico è un'estrema capacità di attenzione, perché la medicina è sopra ogni altra cosa un'arte dell'osservare" Luigi Turinese in Biotipologia

martedì 24 maggio 2011

Una cura immaginativa?

Una cura immaginativa?
Appunti per l'intervento introduttivo al seminario residenziale IMPA "Elementi immaginali della cura"

di Luigi Turinese

“L’immaginazione è più
importante della
conoscenza. La
conoscenza è limitata,
l’immaginazione
abbraccia il mondo,
stimolando il progresso,
facendo nascere
l’evoluzione


Citato in George Sylvester Viereck, What Life Means to Einstein, The Saturday
Evening Post, 26 ottobre 1929, p. 17)



“L’anima non pensa mai senza immagini” Aristotele (384-322a.C.)
Nel De Anima, l’immaginazione è posta tra percezione (to aisthetikon) e intelletto (nous)

Per Plotino (204-270)
l’anima è uno stadio intermedio tra nous e physis.


“L’anima sta a mezzo
tra gli esseri superiori e
quelli inferiori, poiché
l’Amore, come già nel
Convito platonico, è
una forza attiva che
lega tutte le cose.
L’anima è il centro della
natura”


Marsilio Ficino (1433-1499)

La mistica islamica descrive un mondo intermedio (’âlam al-mithâl )
dove nascono i sogni e le visioni dei mistici e dei poeti.

Ibn ‘Arabī (1165-1240)


H. Corbin (1903-1978)
Studioso dell’Islam esoterico, postula l’esistenza di un mundus archetypalis o imaginalis, ponendo gli archetipi come strutture fondamentali dell’immaginazione.

Cura immaginativa o cura aniconica?


“Gli anni più importanti
della mia vita furono
quelli in cui inseguivo le
mie immagini interne.
In quegli anni si decise
ciò che era essenziale
[…] I dettagli successivi
sono soltanto
completamenti e
chiarificazioni del
materiale
che scaturì
dall’inconscio…”
(C.G.Jung - Ricordi, sogni, riflessioni)

“Esistono due forme
del pensare: il
pensare indirizzato,
e il sognare o
fantasticare. Il
primo, operando
con gli elementi del
linguaggio, serve a
comunicare ed è
faticoso. Il secondo opera
senza sforzo,
spontaneamente e guidato da
motivi inconsci”
(C. G. Jung, Simboli della
trasformazione, 1912/1952)

“Durante tutta la nostra
vita possediamo,
accanto al pensare
indirizzato, un pensare
fantastico. Attraverso il
pensare con fantasie si
stabilisce il collegamento
tra il pensare indirizzato e
gli ‘strati’ più antichi dello
spirito umano”

(C. G. Jung, Simboli della
trasformazione, 1912/1952)

“I prodotti della fantasia
che impegnano
direttamente la
coscienza sono in
primo luogo le fantasie
diurne; poi i sogni.
Infine vi sono sistemi di
fantasie per così dire
totalmente inconsci che
mostrano una tendenza a
costituire una personalità a
parte”

(C. G. Jung, Simboli della
trasformazione, 1912/1952)

“Quanto siamo venuti
dicendo indica
quanto i prodotti
derivati dall’inconscio
abbiano in comune
con il mito”
(C. G. Jung, Simboli della
trasformazione,1912/1952)


Tema natale di Jung

Le immagini vanno e vengono, come nei sogni; e come il sognatore è nel suo sogno, così chi immagina non ha le immagini bensì è nelle immagini medesime.

“L’opus fondamentale
della terapia non è
tanto l’analisi
dell’inconscio quanto la
conservazione,
l’esplorazione e la
vivificazione
dell’immaginazione e delle
intuizioni che da essa
derivano
" (J. Hillman: “Saggi sul Puer”)


Se è vero che ogni paziente ha un disturbo dell’immaginazione, ogni cura passa per un recupero dell’immaginazione.

“La capacità della
psicoterapia di guarire
dipende dalla sua capacità
di ri-raccontarsi, in
rinnovate letture
immaginative delle sue
stesse storie”
(J. Hillman – Le storie che curano)



E di nuovo cambio casa di nuovo cambiano le cose di nuovo cambio luna e quartiere come cambia l'orizzonte, il tempo, il modo di vedere cambio posto e chiedo scusa ma qui non c'è nessuno come me. …...........................................………….
E vendo casa per un motore la soluzione è la migliore un motore certamente può tirare la mia fantasia un po' danneggiata e da troppo parcheggiata e poi cambiare casa come cambiano le cose così. ………………………………………….. E gira, gira e gira, gira si torna ancora in primavera e mi trova che non ho concluso niente io l'amore l'avevo in mente ma ho conosciuto solo gente e posso solo andare avanti fintanto che nessuno è come me.
…………………………………………….. (I. Fossati – E di nuovo cambio casa, 1979)


“Le gambe delle donne
sono dei compassi che
misurano il globo
terrestre in tutte le
direzioni, donandogli il
suo equilibrio e la sua
armonia
” (da "L'uomo che amava le donne" di F. Truffaut)

Tutto è primariamente immagine, a partire dalla fisiognomica, nostra e del paziente.
Essa rivela, tanto quanto il tipo psicologico.

Nella Bibbia, Dio rivela le proprie volontà attraverso i sogni; e nei sogni si rivelano tutte le nostre istanze creative.

“Ci si risveglia ancora in questo
corpo attuale
Dopo aver viaggiato dentro il
sonno
L'inconscio ci comunica coi sogni
Frammenti di verità sepolte
” (F. Battiato – Caffé de la Paix, 1993)

Una cura immaginativa?
“Ogni sogno si avvera nel modo in cui è
interpretato
” (proverbio islandese)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

...ho "cambiato di nuovo casa"...e pazienza se il sogno che avevo immaginato (a volte camminano insieme) non si realizzerà...in fondo la mia casa, anima piena, non è poi così vuota. Di certo l'amore l'avevo in mente...nell'immaginazione sto lì e anche se si continua a sbagliare il passo non si può ogni volta rimettere sempre in discussione, per amor degli altri, l'intero "sè". Questo almeno per l'amor di sè.
Con immutata stima e affetto.
fds

Luigi Turinese ha detto...

Grazie del puntuale commento, carissimo. Il 17 febbraio, naturalmente, è stato pensato con affetto; ma non trovo più il suo account... :-(


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