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"La qualità maggiore di un buon medico è un'estrema capacità di attenzione, perché la medicina è sopra ogni altra cosa un'arte dell'osservare" Luigi Turinese in Biotipologia

mercoledì 9 febbraio 2022

"Caro Hillman..." - Intervista online agli autori Riccardo Mondo e Luigi Turinese a cura di Roberta Di Carlo delle Edizioni LSWR

 Edizioni LSWR

Presentazione online del libro

"Caro Hillman...

Venticinque scambi epistolari con James Hillman"

Venerdì 4 Febbraio 2022 ore 18,30  

intervista agli autori
Riccardo Mondo e Luigi Turinese


Guarda il video dell'intervista a cura di Roberta Di Carlo 



martedì 8 febbraio 2022

La normalità degli eroi. Achille, Ulisse ed Enea tra mito, scienza e sentimento - di Pierluigi Gargiulo (Edizioni LSWR, 2022)


 Pierluigi Gargiulo

La normalità degli eroi.
Achille, Ulisse ed Enea tra mito, scienza e sentimento

 


  • Leggi la Prefazione di Luigi Turinese:

Che cosa è un romanzo? “Nelle letterature moderne e contemporanee, componimento letterario in prosa, che si affermò a cominciare dal Seicento e che ebbe il suo maggiore sviluppo e le più varie articolazioni nell’Ottocento” (Treccani, Vocabolario on line). Tenendoci dunque a questa generica definizione, quello di Pierluigi Gargiulo può rientrare, sebbene un po’ a fatica, nella categoria. E tuttavia non sfugge l’aggettivo che l’Autore ha affiancato al sostantivo: scientifico. Precisazione preziosa. 
Dunque siamo di fronte a un genere insolito, in un certo senso una variante del romanzo-saggio: il romanzo scientifico, appunto. Che cosa fa il Nostro, fedele alla sua genialità creativa? Non replica, magari approfondendola, la sapiente trattazione del precedente “Il movimento. Un percorso lungo una vita” (Marsilio 2019). No, Pierluigi Gargiulo descrive che cosa accade nell’organismo in occasione di una sollecitazione muscolare massimale, qual è la differenza tra aerobiosi e anaerobiosi, quali le condizioni ormonali che conducono alla sarcopenia nei maschi anziani; magnifica le meraviglie del creatinfosfato nelle prestazioni muscolari e giustifica un fenomeno tutto sommato eccezionale, per il bipede terrestre che è l’uomo, come la resistenza natatoria. 
Ma lo fa ricorrendo alle vicende dell’epica omerica e virgiliana, dunque su di uno sfondo archetipico: seguire le vicissitudini degli eroi e le incursioni degli dèi nelle vite umane significa fare un viaggio dentro noi stessi. “La normalità degli eroi” getta un ponte tra storia e mito, tra narrativa e letteratura scientifica, producendo un fertile scarto dal mero letteralismo. Non mancano i tributi a personaggi come Schliemann, il leggendario scopritore di Troia, di cui si evidenzia anche il lato mercuriale, da trickster dell’archeologia; o a scienziati del calibro di Arthur Jones, pioniere nel campo dell’allenamento ad alta intensità, e di Ancel Keys, il profeta della dieta mediterranea. O ancora a studiosi della correlazione tra allenamento e resistenza cardio-vascolare, come Martii Karvonen e Kenneth Cooper. 
Muoversi tra più registri consente all’Autore di operare digressioni di vario tenore. Ad esempio, la fisiologia muscolare suggerisce che gli eroi avessero una prevalenza di massa magra e che in loro vi fosse un mirabile equilibrio tra resistenza aerobica e sistema energetico anaerobio, deputato a prestazioni potenti e rapide ma brevi. Che dire della mirabile intersezione tra anatomo-fisiologia e tenero erotismo nella scena di Briseide che contempla il sonno di Achille? Subito dopo, quest’ultimo viene immortalato mentre, sospeso tra due querce, allena il grande dorsale. La fisiologia, insomma, è pretesto per digressioni mitologiche quanto la narrazione epica si arricchisce di osservazioni scientifiche. La costruzione del cavallo, la cui introduzione oltre le mura della città porterà alla definitiva capitolazione di Troia, consente a Gargiulo di soffermarsi da un lato sul presumibile regime alimentare di quei costruttori, dall’altro sulla storia del pugilato, dato che i lavori erano appunto coordinati dal pugile Epeo. 
Voglio portare un altro esempio di come procede questo “romanzo scientifico”. Il nuoto era un elemento imprescindibile della paideia di un giovane greco. Tuttavia l’ira di Poseidone per avere accecato il figlio Polifemo costringe Odisseo a prestazioni fuori dall’ordinario, per sostenere le quali dobbiamo immaginare la midollare dei suoi surreni fare gli straordinari per produrre catecolamine (noradrenalina e adrenalina), che consentono un aumento di pressione arteriosa e di glicemia e sostengono la frequenza cardiaca. Proprio la lotta con Polifemo dà all’Autore il destro per introdurre il concetto di “supercompensazione muscolare”. Infatti in circostanze come quelle occorrono forza fisica, resistenza ma anche velocità e astuzia: bisogna insomma essere in grado di reculer pour mieux sauter. Per uscire indenni dall’antro del Ciclope, poi, era necessario disporre di un perfetto allenamento del CORE (fulcro muscolare costituito dagli addominali, dai muscoli dei cingoli e della fascia dorsale). 
La descrizione della fine di Achille fornisce a Gargiulo l’opportunità per ricordarci le funzioni dei tendini, compreso quello che dall’eroe acheo prende il nome. 
L’ultimo capitolo, intitolato significativamente “Cali il sipario”, rivela il nucleo teatrale di questo inusuale libro. Per questa chiusura il tono di Gargiulo si fa quasi affettuoso: “Restituiamo dunque all’epica, alla leggenda, al Mito i nostri attori […] È giunto il momento che, grati e riconoscenti, si consenta ai nostri eroi di ritirarsi, rigorosi e austeri, nelle immortali pagine dei poemi omerici e virgiliani. E, soprattutto, di permanere eternamente nella memoria collettiva e individuale di ciascuno di noi”. 
Chiusa l’ultima pagina, torno a chiedermi se questo strano oggetto si possa o meno definire un romanzo, giacché è qualcosa di meno ma anche qualcosa di più di un classico libro di narrativa E mi sovvengono le parole di un grande scrittore recentemente scomparso, Daniele Del Giudice: “Le forme, romanzo compreso, nascono e muoiono, e tali decessi sono vitali; rappresentazione era ciò che a me stava a cuore” (Daniele Del Giudice, In questa luce, Einaudi, 2013). 
Ecco la definizione che cercavo. “La normalità degli eroi” è, in tutto e per tutto, una rappresentazione, di uomini, di eroi, di dèi: di tutto ciò che ci abita. 




Libri di Luigi Turinese

Luigi Turinese Cantautore

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