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"La qualità maggiore di un buon medico è un'estrema capacità di attenzione, perché la medicina è sopra ogni altra cosa un'arte dell'osservare" Luigi Turinese in Biotipologia

lunedì 26 ottobre 2020

"Il movimento della conoscenza" intervista a Luigi Turinese a cura di Anma Crespi - su W.A.L. walkandlearn

 Il movimento della conoscenza

                                                                                                    "Primordial yoni" foto G. Tarantino


Intervista a Luigi Turinese

a cura di Anma Crespi


Dott. Turinese, quanto incide sulla salute la consapevolezza di una imprescindibile continuità tra dimensione fisiologica e dimensione psichica? Quanto conta nella gestione del proprio “patrimonio-salute” l’immagine del corpo?

“Oltre dieci anni fa, nel mio Modelli psicosomatici. Un approccio categoriale alla clinica (Elsevier-Masson, Milano 2009), cercavo di mostrare come la vecchia concezione psicosomatica che differenziava le malattie organiche dalle malattie psicosomatiche, esito queste ultime di un conflitto emotivo non elaborato – pur utile a rompere i preconcetti organicisti –, andasse superata a favore di un modello unitario. Provo a spiegarmi meglio: l’essere umano è per sua natura psicosomatico, per cui si esprime in modo unitario sia nella salute sia nella malattia. Recuperare la relazione tra corpo e mente solo nella malattia – in particolare solo nelle malattie funzionali – mi sembra molto riduttivo. L’immagine del corpo è molto importante. A tale proposito voglio sottolineare come la sua composizione sia l’esito di una combinazione tra lo sguardo dei care-givers, le sollecitazioni del collettivo e il proprio rapporto con lo specchio: non sempre l’immagine che esso ci restituisce corrisponde a un dato oggettivo, come dimostra il caso delle persone affette da disturbi alimentari”.


Lei è convinto dell’efficacia dell’attività fisica nella prevenzione della malattia in genere? Se sì, perché? In che consiste esattamente la terapeuticità del Movimento?

“Da ‘sedentario moderato’ – sono un buon camminatore, ma definirmi sportivo sarebbe millantato credito – credo che il movimento sia l’essenza della Vita. Ogni tipo di movimento, da quello letterale a quello metaforico – ad esempio il muoversi tra le molteplici declinazioni della conoscenza – contribuisce a mantenersi vivi e in buona salute psicofisica. Pertanto allargherei il valore preventivo oltre che terapeutico del movimento a ogni azione dinamica” [...continua]


Leggi l'intervista completa su WAL experience


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