I Passaggi umani e sonori di Luigi Turinese
Intervista di Fabrizio Fontanelli
su Slowcult. Il lento fluire del sapere
Passaggi è il tuo secondo album. Un album che ha un grande fascino, mi ha riportato a un mondo
dove la musica giocava un ruolo centrale. Sono brani che richiedono cura nell’ascolto, sia per la
parte letteraria sia per la cura sonora.
Parlaci del processo che ti ha portato a Passaggi. E del tema che lega i vari brani.
Ciao a tutti! Allora faccio un passo indietro, necessario per poter comprendere meglio la genesi di Passaggi. Negli anni ’70, come molti, avevo scritto qualche decina di brani, suonandone dal vivo alcuni soltanto in pochissime occasioni: ad esempio al mitico Folkstudio, che la domenica pomeriggio riservava uno spazio, chiamato Folkstudio giovani, a chiunque volesse condividere le sue canzoni. Altri tempi…
Successivamente gli impegni familiari e di lavoro – sono medico, psicoanalista e saggista – hanno
lasciato alla musica soltanto uno spazio, comunque ampio, dedicato all’ascolto. Insomma, non ho
più scritto ma ho molto ascoltato. Fino a che, nel 2015, non ho ricevuto una chiamata che non ho
potuto rifiutare: mio figlio Simone, musicista, mi ha proposto di registrare la parte migliore di
quell’antico canzoniere, che giaceva in un cassetto, letteralmente, da quasi quarant’anni. [...]
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*Fabrizio Fontanelli è musicista, chitarrista, e storico fondatore di uno dei gruppi rock più vitali in Italia, i Mardi Gras