"Il pensiero di Jung, medicina del tratto nevrotico dell'uomo"
di Sergio Procacci
Cassino/ A 50 anni dalla morte, un evento per ricordare e far conoscere la figura dell'esistenzialista
Sono intervenuti ieri, presso la biblioteca comunale, Maria Felice Pacitto e Luigi Turinese
In una società che insegue i miti che ha creato e di cui ormai è schiava, in una Cassino che è città di provincia in espansione, in bilico tra fantasmi del passato, mali quotidiani e prospettive del futuro, ricordare Jung a 50 anni dalla scomparsa poteva apparire quanto di più lontano dalle esigenze della gente, da quella comune a quella "sofisticata".
E invece la manifestazione organizzata da Maria Felice Pacitto ha stupito la città. Ha presentato infatti la figura, forse a tratti controversa come tutte le figure dei grandi del passato, di un uomo che ha veicolato il messaggio del "mettiti a viaggiare", "trova te stesso", "individuati", "lavora", per citare la conclusione del discorso della stessa Pacitto.
Quel monito che assomiglia ad un "gnôthi sautòn" (conosci te stesso) di memoria classica, è preambolo di un viaggio nell'universo junghiano che porta alla scoperta di un pensatore, di un artista, di un medico, di una personalità poliedrica che va ad affrontare "il tratto nevrotico dell'uomo contemporaneo" cercando di "limare l'unilateralità" come sapientemente illustrato da Luigi Turinese, psicologo-analista junghiano.
Se infatti l'uomo deve compiere il cammino della "individuazione", quale processo di differenziazione della personalità individuale, questo a maggior ragione non significa fossilizzarsi su un unico aspetto del proprio essere, ma diventare una persona completa.
"Trovare sé stessi, differenziarsi dagli altri" ha ribadito la psicoterapeuta Pacitto. Una lezione complessa e impegnativa che ha saputo spaziare dagli aspetti più accademici del fenomenologo esistenzialista autore del "Libro rosso", diario segreto e manifestazione delle proprie teorie, al loro riverberarsi nella vita e nel linguaggio di tutti i giorni.
Dalla "macchina della verità" alla musica rock dei Police, al teatro, per evidenziare l'evoluzione del sistema delle associazioni emotive di Jung, il concetto di sincronicità e lo spazio per l'elaborazione pubblica dei complessi, Turinese conclude parlando di Jung come di un "misterioso big bang" come "un sole che riscalda senza preoccuparsi del luogo lontano che va a scaldare" per via di una generosità incondizionata.
Ricordando Jung non si poteva non parlare di Freud, del rapporto tra i due, di come il "discepolo designato" diventò per "il padre della psicoanalisi" un figlio ribelle.
Ma diversamente non poteva essere, dopo che agli occhi di Jung, Freud perse di autorevolezza proprio non volendo dare una risposta che a un suo avviso avrebbe generato proprio questo effetto.
Jung fu capace di "mettere insieme la spiritualità, ma anche lo spirito scientifico", ha detto la Pacitto mettendo insieme le note biografiche di un uomo circondato da un "ambiente medianico". Aneddoti e note di colore in cui prepotente torna il sogno della basilica di Basilea sommersa dallo sterco e quella negazione del dio cristiano che la Pacitto accosta alla "Morte di Dio" a cui era arrivato Nietzsche.
E di lì al confronto allo Zarathustra il passo è breve. "I don't believe, I know", risponde Jung in un'intervista in cui gli viene chiesto se crede in Dio e fa sorridere Turinese, che sembra avere negli occhi l'immagine dello psicologo, mentre spiega: "Non credo, conosco".
Perché la forza del sapere scaccia la credenza.
In Foto: "Orsa lucente"
Articolo di Sergio Procacci, apparso sul quotidiano di Cassino "L'Inchiesta", nella rubrica "Primo Piano", di sabato 3 Dicembre 2011
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Medico, Esperto in Omeopatia, Psicologo Analista, Cantautore dottluigiturinese@gmail.com - facebook.com/luigi.turinese
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Libri di Luigi Turinese
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- Epifanie archetipiche (con Gianna Tarantino, Edizioni Efesto, Roma, 2021)
- Walking on the wild side. Trame di Dioniso (Magi Edizioni, Roma, 2020)
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- Hahnemann, Vita del padre dell'omeopatia. Sonata in cinque movimenti (con Riccardo de Torrebruna, E/O, Roma, 2007)
- Caro Hillman...Venticinque scambi epistolari con James Hillman (con Riccardo Mondo, Bollati Boringhieri, Torino, 2004)
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