Da oltre vent'anni alla guida de "I Quaderni Teosofici", Emma Cusani è la persona più adatta a fornire una summa delle interpretazioni esoteriche della Divina Commedia, che nel secolo nostro si sono levate, mai però in una forma così sistematica e compiuta.
L'appartenenza di Dante alla confraternita dei Fedeli d'Amore era stata già suggerita da altre voci, e l'autrice la riprende inoltrandosi in una affascinate disamina di tutti gli elementi platonici, orficopitagorici e addirittura vedantici riconoscibili nell'opera del Sommo Poeta. Certo, si tratta di un angolo visuale polare rispetto all'educazione scolastica che a tutti noi è stata impartita, spesso con il risultato di renderci invisa quella lontana scorribanda nei tre mondi denominati Inferno, Purgatorio e Paradiso.
L'autrice, partendo da una posizione blavatskyiana, depotenzia ovviamente l'abituale interpretazione che ingloba Dante nell'ortodossia cristiana, a favore di un'esegesi simbolico-allegorica, centrata ad esempio sulla scansione in settenari; da questo punto di vista, la Cusani suggerisce addirittura la maggior pregnanza interpretativa che il nostro secolo, cadendo nel settimo centenario della scrittura della Commedia, può dare dell'opera di Dante.
Così il simbolismo dei numeri, caratteristico del pensiero esoterico, viene posto a ordine di una comprensione più profonda; e il concetto di contrappasso, per slittamenti impercettibili, può facilmente essere assimilato a quello di karma. Come si vede, si tratta di una prospettiva che può sembrare stravagante, e certo è particolare. Tuttavia non manca di suggestioni e, va detto a lode dell'autrice, Emma Cusani dimostra di conoscere la Commedia nel dettaglio, anche se in questo ponderoso volume l'analisi si ferma in pratica all'Inferno, risultando appena accennati i temi suscitati dalle altre due cantiche.
Luigi Turinese
Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo per la pratica e per il dialogo", Anno XIII, n.51, Luglio-Settembre 1994
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