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Epifanie Archetipiche (Edizioni Efesto, 2021)
Medico, Esperto in Omeopatia, Psicologo Analista, Cantautore dottluigiturinese@gmail.com - facebook.com/luigi.turinese
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Epifanie Archetipiche (Edizioni Efesto, 2021)
Sabato 16 ottobre 2021
Virtual Edition
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Il programma:
B2 - Luigi Turinese a Biotypology 2021 from Gino Santini on Vimeo.
Sabato 4 dicembre 2021
ore 16-19
Palazzo della Cultura
via Vittorio Emanuele II
Catania
Prefazione di Luigi Turinese
Difficile dire che cosa è questo strano oggetto che l’Autrice definisce “romanzo di Fantaumanità”. È un romanzo, innanzitutto? Anche; ma non solo. È un esperimento letterario? Sicuramente. Scritto, forse non a caso, in periodo di pan-demia, sin dal titolo reca una traccia indelebile del dio che il termine medico contiene. Tutto, in greco pan: come il nome del dio Pan, signore della natura e delle sue pulsioni. Riassumerne la trama – una sorta di terapia di un’umanità ferita e votata all’estinzione – non rende l’idea di un “libro multiverso”, come gli universi che descrive. È un romanzo-utopia, una narrazione distopica non priva di sfumature dada, come si addice a un’Autrice che si definisce “creativa culturale”. Chiara Fusi si propone infatti di “attivare la potenza immaginifica insita nella nostra natura”, perché “l’immaginazione è la materia prima della creatività”.
Nel romanzo, l’umanità è minacciata dal danneggiamento del Dialogh’io, ovvero della funzione di connessione tra l’Io e il proprio daimon. La cura dell’umanità sofferente si applica per un quarto di secolo, tra il 2025 e il 2075, grazie all’uso di un insieme di “morbide-invenzioni”. Dunque c’è anche una spruzzata di fantascienza à la Philip K. Dick, in questa narrazione popolata di utopici espedienti, come la creazione di sexoranti, luoghi dove ci si può scambiare libere e consensuali effusioni.
Ho usato non a caso il termine utopico e non il più comune utopistico: il primo aggettivo infatti comprende una realizzabilità che il secondo non prevede. Il libro di Chiara Fusi è pervaso da una coloritura immaginale. Non immaginaria, si badi bene, ma appunto immaginale. Differentemente dall’immaginario, categoria che sottende un uso compensatorio della fantasticheria, l’immaginale è il luogo dell’esperienza simbolica, popolato di archetipi, uno stato intermedio tra conscio e inconscio. “Ogni processo psichico è un’immagine e un immaginare, altrimenti non potrebbero esistere di quel processo né coscienza né fenomenalità” (Jung, 1939). In questa linea procede il più autorevole post-junghiano del ‘900, James Hillman, quando scrive (1981): “Il cuore non è tanto il luogo del sentimento personale, quanto il luogo del vero immaginare”.
CARO HILLMAN ...
VENTICINQUE SCAMBI EPISTOLARI CON JAMES HILLMAN
Attualità della psicologia archetipica
Alcune voci significative della psicologia analitica e della cultura italiana scrivono a James Hillman – figura prestigiosa e carismatica, l’allievo più significativo di Carl Gustav Jung – presentandogli ricordi personali, interrogativi, proposte, ma anche perplessità e dissensi.
L’iniziativa di raccogliere in volume queste lettere, con le risposte di Hillman, intende stimolare un dibattito sul cosa significhi rifarsi al pensiero e all’insegnamento di Jung e quale aiuto la psicologia archetipica offre ai problemi dell’individuo e della società attuale.
Questa nuova edizione di "Caro Hillman..." contiene la prefazione di Silvia Ronchey, celebre collaboratrice di Hillman e due capitoli sull’attualità della Psicologia Archetipica di Riccardo Mondo e Luigi Turinese, già curatori e autori della precedente edizione.
Scheda tecnica
Numero Pagine 264
Formato 15 x 21 cm
Rilegatura Brossura
ISBN 978868959654
Data di pubblicazione 11-2021
eISBN 9788868959661
Colore 4 Colori
ISBN | eISBN 978868959654
Prezzo 24,90 €
Guarda il Video fb di presentazione di Luigi Turinese per "l'arte di comunicare"