Altrove abbiamo già segnalato la prolificità di Bonecchi, e non possiamo che ribadire questa caratteristica , che staremo per definire iperattività. Solo che stavolta ci rendiamo conto, se vogliamo essere onesti, di presentare questa caratteristica con un'ombra di critica. Ci sfiora il dubbio che, se fosse meno pressato dall'ansia di dare alle stampe, il Nostro potrebbe dare maggiore profondità ai temi trattati.
Soprattuttto quando si addentra in un territorio dissodato con ineguagliata perizia da quel grande psicologo e soprattutto filologo che fu Rune Johansson ("La psicologia dinamica del buddhismo antico", Roma 1980; "La psicologia del nirvana", Roma 1984; "I meccanismi di difesa nella psicoanalisi e nel buddismo", in PARAMITA n. 28 e 29) .
Il libro è diviso in due parti: teoria e workshop.
Quanto mai opportuna è la delimitazione delle aree di competenza di psicologia e meditazione, che Bonecchi vede integrabili soltanto, o soprattutto, nel discorso buddhista. "... il Buddhismo ... è non solo una via spirituale, ma anche una sottile psicologia. In esso il lavoro psicologico e quello spirituale sono in continuo contatto" (pag. 16).
Luigi Turinese
In foto: "Fleurs"
Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA , Quaderni di Buddhismo ", Anno XI, n. 43, Luglio-Settembre 1992
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