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"La qualità maggiore di un buon medico è un'estrema capacità di attenzione, perché la medicina è sopra ogni altra cosa un'arte dell'osservare" Luigi Turinese in Biotipologia

mercoledì 25 gennaio 2012

Le Recensioni di L.T. - "Dante e la Gnosi. Esoterismo del 'Convivio' ", di A. Lanza

Adriano Lanza, "Dante e la Gnosi. Esoterismo del 'Convivio'", Edizioni Mediterranee, Roma 1990, pp. 232

E' noto come l'opera di Dante, per la sua stessa ampiezza e polivalenza di significati, abbia ispirato letture disparate, a volte in (apparente) aperto contrasto: da esegesi di stampo accademico, sclerotizzate su poche voci storico-letterarie, ad attribuzioni spericolate - perché mal documentate e dunque apodittiche - di Dante all'universo occultista.

Denso di suggestioni è invece l'accostamento, da parte di Adriano Lanza, del pensiero di Dante alla Gnosi, corrente teologico-filosofica sorta nel I-II secolo d.C. e in cui si sposano elementi cristiani con altri derivanti dal neoplatonismo e da religioni misteriche.

"L'opinione di chi scrive è che nell'opera di Dante rivelino la loro presenza temi, immagini, figure, simboli, appartenenti o imparentati alla tipologia propria della Gnosi, quale religione esoterica, che ha sempre accompagnato, in forma più o meno esplicita, la religione essoterica" (pag. 14).
Lanza argomenta la sua tesi prendendo spunto non già dalla Commedia, sul cui contenuto esoterico si sono affaccendati in molti (cfr. la recensione a E. Cusani "Il grande viaggio nei mondi danteschi", PARAMITA n.51), ma dal Convivio, sorta di commento filosofico, teologico e morale ad alcune canzoni.
Molto utile alla comprensione delle intenzioni dell'autore è la "Rassegna di studi sull'esoterismo di Dante", che precede i quattro capitoli - o meglio Trattati - in cui è diviso il libro. Vi apprendiamo per esempio che Ugo Foscolo, nel 1825 ("Discorso sul testo della Divina Commedia"), levò alta la voce per indicare in Dante un vero e proprio riformatore religioso..
Subito dopo, con Dante Gabriele Rossetti, inizia l'interpretazione esplicitamente esoterica dell'opera di Dante.
Come si vede, stiamo citando autori per così dire "ufficiali", non provenienti dalle file dell'occultismo. Come Giovanni Pascoli, che considerava la Divina Commedia un poema mistico.


Luigi Turinese

In foto: "Maschera di Hippocampus"

Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo per la pratica e per il dialogo", Anno XIII, n.52, Ottobre-Dicembre 1994

1 commento:

kaballah pratica ha detto...

Dante credo che sia stato influenzato anche dalla kaballah e dallo studio dell'alchimia.


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Luigi Turinese Cantautore

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