E' curioso constatare come, accanto a una diffusa tendenza a "laicizzare" la mediatazione, ovvero a proporla come fatore unificante e relativizante nella vita di tutti i giorni, (con tanto di maestri laici), l'Occidente testimoni il richiamo per un ascetismo assoluto, regola a se stesso, espresso per il tramite di maestri che hanno fatto della pratica la nervatura della propria esistenza.
Tra questi maestri, Achaan Chan è tra i più rappresentativi. Egli incarna la tradizione dei monaci della foresta, dediti ad una vita semplice ed austera. Il suo monastero, il Wat Ba Pong, è sito in uno dei luoghi più impervi della Thailandia. Sul suo esempio, sono sorti analoghi monasteri in Occidente il più noto quello di Chithurst, in Gran Bretagna, è retto da Achaana Sumedho, prezioso discepolo occidentale di Achaan Chan.
Soltanto tenendo presente il contesto, allora, ci è possibile comprendere il suggerimento a pag. 163: "La lussuria deve essere controbilanciata con la contemplazione della ripugnanza ... Esaminate il corpo come fosse un cadavere, e vedete il processo di decadimento ... Ricordarsi di queste cose, e visulaizzare gli aspetti ripugnanti del corpo, vi libererà dalla lussuria".
Più facile senz'altro per il praticante occidentale aprendere che " ... ovunque guardiate, è il Dharma; costruire un edificio, camminare per strada, sedere in meditazione nel bagno, o qui nella sala di meditazione, tutto questo è Dharma. Quando comprendete correttamente, non c'è nulla al mondo che non sia Dharma " (pag. 159); dove si è chiaramente vicini allo spirito Zen. Così, con lo sguardo del cuore rivolto verso l'isegnamento, si può cogliere al preziosità per tutti di questi "estremisti del Dharma".
Luigi Turinese
In foto: "Giovani virgulti"
Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo", Anno IX, n.34, Aprile-Giugno 1990
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