"Pubblicando i due volumi de "La filosofia indiana", le Edizioni Ashram Vidya hanno colmato finalmente una lacuna ..." (dalla prefazione all'edizione italiana, p. XVI).
Questo è certamente vero; per amor di precisione, tuttavia, dobbiamo sottolineare che si tratta di una lacuna riguardante soltanto il secondo volume, dedicato all'esposizione dei sei darshana. Del primo volume, che qui presentiamo, era infatti già presente un'ottima traduzione del pedagogista e filosofo Emilio Agazzi, pubblicata da Einaudi nel 1974.
La nuova traduzione a cura del Gruppo Kevala non si discosta granché dalla precedente, e mantiene intatta tutta la brillantezza di un testo che ha settanta anni ma, come si suol dire, non li dimostra.
Gli undici capitoli esaminano il passaggio dal Rig-Veda alle Upanishad, il materialismo, il giainismo, l'epica del Ramanuja e del Mahabharata e l'evoluzione del buddismo dall'idealismo etico delle origini agli sviluppi delle scuole mahayaniche. Frequenti e opportuni sono i richiami comparativi ai principali filosofi europei. Con le sue milleseicento pagine complessive, l'opera di Radhakrishnan costituisce forse la panoramica più completa apparsa in lingua italiana sulla filosofia indiana.
Quella di Sarvepalli Radhakrishnan (1888-1976) è stata una figura di grande rilievo nella vita sociale e culturale dell'India contemporanea: politico - fu ambasciatore in Unione Sovietica e quindi Presidente della Repubblica Indiana - e professore di filosofia, a lui si devono numerosi testi, alcuni dei quali tradotti in italiano; ricordiamo i due volumi della "Storia della filosofia indiana", di cui fu curatore ed estensore per quanto riguarda la sua specialità, il Vedanta, editi da Feltrinelli nel 1962 (edizione originale: 1952); e il volumetto "La religione nel mondo che cambia", sorta di testamento spirituale intriso di ecumenismo, che la casa editrice Ubaldini pubblicò nello stesso anno dell'edizione originale, il 1967.
Luigi Turinese
Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo per la pratica e per il dialogo", Anno XIII, n.49, Gennaio-Marzo 1994
Nessun commento:
Posta un commento