La Comunità Vangelo e Zen di Galfagnano, presso Lodi, continua a produrre materiale interessante, segno tangibile che il dialogo interreligioso che vi si pratica, nelle persone di Jiso Forzani e di padre Luciano Mazzocchi, è vivo e fertile, non meramente ideologico.
Nel XIII secolo, vent'anni prima di scrivere lo Shoboghenzo, il maestro Doghen, connnsiderato l'iniziatore del Soto Zen, compose lo Shoboghenzo Ghenjokoan, che diventerà poi una sorta di introduzione al più famoso Shoboghenzo.
La struttura del libro che recensiamo è tripartita. Ad una traduzione letteraria dal giapponese ad opera di Forzani e Mazzocchi, segue una produzione ampliata, in forma moderna e quindi più accessibile, a cura di Koho Watanabe, che di Forzani è stato il maestro.
Seguono tre commenti: uno dello stessso Watanabe, in cui si riflette sul senso del passaggio del Ghenjokoan dal Giappone all'Occidente moderno; il secondo di Forzani, che spiega come l'Occidente si dispone ad accogliere il messaggio di Doghen; e per finire uno di padre Mazzocchi, che si diffonde sull'incontro tra zen e cristianesimo.
Luigi Turinese
In foto: "Cheerleader"
Recensione apparsa in "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo per la pratica e per il dialogo", Anno XVI, n.64, Ottobre - Dicembre 1997
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