Figura a suo modo originale nel panorama culturale italiano, Emmilio Servadio riesce a coniugare da sempre la militanza freudiana (è stato tra i fondatori della Società Psicoanalitica Italiana) con l'interesse per i fenomeni insoliti (anche la Società Italiana di Parapsicologia lo ha avuto tra i fondatori).
Questo disinvolto equilibrismo dà luogo a un'ibridazione linguistica suggestiva ma talora sconcertante, impregnata di retorica antimodernistica zeppa di citazioni di René Guenon.
Carl Gustav Jung, considerato a volte, negli ambienti psicoanalitici, un pò troppo concessivo nei confronti dell'irrazionale, appare qui come un moderato, scavalcato "a destra" da Servadio, in nome della saggezza tradizionale (cfr. ad esempio "Sul concetto di archetipo", pag. 161).
Il libro, seconda edizione ampliata di un lavoro già apparso nel 1977, è una raccolta di ventotto brevi saggi, alcuni dei quali molto equilibrati, come "Natura e modalità della 'reincarnazione'" (pag 151) o l'assai interessante "Psicologia, simbolismo e iniziazione nelle 'Avventure di Pinocchio'"(pag.213).
Altri sono inficiati da una certa superficialità resa ancor più evidente dall'altisonanza dei titoli: "La medicina tradizionale dell'Oriente: mito e realtà" (pag.115) è un tema che merita più di due paginette a considerare l'uomo parte del Tutto; o ancora "Che cos'è l'illuminazione?" (pag. 141), che inizia con l'ammonizione seguente: "E' quasi superfluo avvertire che in questa sede non si vuole alludere all'illuminazione stradale o a quella che ci consente di vedere chiaro entro le pareti domestiche".
A ciò si aggiunga chel'intera raccolta è priva di bibliografia, con citazioni quasi esclusivamente dalla letteratura esoterica. Freud dove sei?
Luigi Turinese
In foto: "Potenza e atto"
Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo", Anno VIII, n.32, Ottobre-Dicembre 1989
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