Il libro presenta in modo assai chiaro il lavoro di Carl Rogers e di Robert Carkhuff, suo discepolo dissidente, iniziatore di una linea eterodossa all'interno della psicologia umanistica.
La psicologia umanistico-esistenziale è correttamente posta nel suo contesto storico-dottrinale, come terza forza tra comportamentismo e psicoanalisi; sono inoltre sottolineate le sue aperture verso le vie di crescita spirituale.
Dal libro emerge la valenza profondamente antimoralistica del pensiero di Rogers resa possibile dalla sua fondamentale fiducia nella positività della natura umana (vengono in mente certe affermazioni del buddhismo, secondo cui nel fondo di ogni essere risiede un Buddha).
Carkhuff sembra partire invece dal presupposto che "... la natura umana non è nè buona nè cattiva, ma diventa quale l'insegnamento la va formando"(pag. 109).
Da qui discende un certo attivismo di Carkhuff, la cui garbata polemica con Rogers ricorda curiosamente la distanza tra la posizione confuciana e quella taoista; dove Rogers, naturalmente, è un uomo del Tao ...
Luigi Turinese
In foto: "Affacciàte alla finestra"
Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo", Anno VIII, n.31, Luglio-Settembre 1989
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