Essendo l'area spirituale una delle più importanti della coscienza, non può esistere guarigione completa che non la prenda in considerazione.
Il vasto movimento americano, ormai internazionale, della psicologia transpersonale, contribuendo a precisare la topografia della coscienza, è in prima fila nel sostenere questa concezione allargata, olistica, della salute, della malattia e della guarigione.
Tra questi aspetti, quello tradizionalmente definito spirituale è tenuto dall'autrice, psicoterapeuta, nella massima considerazione.
Che non si tratti di una mera riorganizzazione teorica è dimostrato dalla struttura stessa del libro, che al termine di ognuno dei dieci densi capitoli propone esercizi esperenziali allo scopo di fissare a livello non soltanto intellettualistico i concetti espressi.
Come è noto, l'obiettivo della psicologia transpersonale è la ricerca del trascendente. Cogliere quest'obiettivo significa sanare una frattura storica: quella tra la psicoterapia e la religione, tra la via per rinsaldare l'io e quella per annichilirlo.
Come esponente della psicologia transpersonale, Frances Vaughan ritiene le due vie complementari, non divergenti; la vasta bibliografia del suo libro, in cui Freud divide lo spazio con Krishnamurti, Bettelheim con Nisargadatta e Dante confina con Lao-Tse, lo sta a dimostrare.
L'uso di simbologie tratte dall'universo cristiano e dalle filosofie orientali, (segnatamente lo yoga e il buddhismo zen) è funzionale all'esplorazione del profondo. Preziosa è la lettura, e la pratica degli esercizi esperenziali relativi, del nono capitolo ("Risanare le relazioni").
Luigi Turinese
In foto: "Biancore accecante"
Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo", Anno VIII, n.32, Ottobre-Dicembre 1989
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