Senza rullare di tamburi, con una modestia che sconfina nell'understatement, Vincenzo Talamo si è conquistato un posto di rilievo nella divulgazione dei testi canonici, che egli stesso traduce dal pali.
Ricordiamo, tra le sue cose migliori, una traduzione del Sutta Nipata che l'editore Boringhieri mandò in libreria già nel 1961 ("Raccolta di aforismi", pubblicata poi nel 1979 nella Biblioteca Boringhieri).
"Il sapore della liberazione" è un libro importante, poiché presenta dei testi di cui non esistevano traduzioni in lingua italiana.
Si tratta di una cinquantina di brani appartenenti al Samyutta-Nikaya e al Vinaya-Nikaya (soltanto due proovengono dall'Anguttara-Nikaya), corredati da note puntuali ed esplicative.
Ringraziamo di cuore Vincenzo Talamo per il suo lavoro e teniamo d'occhio la collana di Promolibri "Il Loto" diretta dal Prof. Stefano Piano, presso la quale il libro è stato pubblicato.
Luigi Turinese
In foto: "La Fanciulla della Neve"
Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo per la pratica e per il dialogo", Anno XV, n.57, Gennaio-Marzo 1996
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