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"La qualità maggiore di un buon medico è un'estrema capacità di attenzione, perché la medicina è sopra ogni altra cosa un'arte dell'osservare" Luigi Turinese in Biotipologia

domenica 20 febbraio 2011

I disturbi cardiovascolari

L'impiego di tinture madri e macerati glicerici estratti da piante ad azione sedativa, antipertensiva, vasodilatatrice, diuretica

Lasciando alla farmacologia e al pronto intervento ospedaliero la cura delle gravi affezioni cardiovascolari, alla fitoterapia resta comunque un vasto campo d'azione nella regolazione del ritmo cardiaco, nelle alterazioni tensive e di lieve entità e nell'insufficienza venosa non complicata.

di Luigi Turinese

Nel trattare i disturbi di natura cardiovascolare con le tinture madri e i gemmoderivati, è più che mai opportuno circoscrivere le indicazioni e i limiti dell'approccio fitoterapico.
Va da sé che le urgenze cardiovascolari (infarto del miocardio, edema polmonare acuto, ictus cerebrale, ecc.) devono essere trattate con metodiche di pronto soccorso; e che l'insufficienza cardiaca necessita di cardiocinetici, come l'ipertensione arteriosa di media e notevole entità dovrà fare appello a farmaci di sintesi (diuretici, beta bloccanti, vasodilatatori, inibitori del converting enzyme) lasciando alle TM e ai MG tuttalpiù il ruolo di comprimari.
Allo stesso modo non potremo pretendere di risolvere un fenomeno di fibrillazione atriale o di flutter, mentre i disturbi funzionali del ritmo cardiaco rappresentano una buona indicazione, così come le alterazioni tensive di lieve entità e i disturbi causati da insufficienza venosa non complicata.

Disturbi del ritmo cardiaco
Una volta esclusa l'organicità dei fenomeni mediante esame obiettivo e strumentale, il campo si restringe di fatto a due situazioni cliniche: la tachicardia sinusale(aumento della frequenza cardiaca tra i 100 e i 180 battiti al minuto) e le sistoli premature ectopiche (i cosiddetti fenomeni di extrasistolia). In entrambi i casi si verifica una eccessiva liberazione di catecolamine (adrenalina e noradrenalina) responsabili di svariati stimoli neurovegetativi: palpitazioni, senzazioni di mozzafiato ecc.
La cardiaca è una pianta dotata di azione sedativa generale, più marcata a livello del cuore, come suggerisce il nome stesso: Leonorus cardiaca TM, 30 gocce tre volte al dì.
Tra i genmmoderivati quello ricavato dai giovani getti di biancospino possiede un particolare tropismo per il sistema cardiovascolare; esso è in grado di ridurre la frequenza cardiaca e di regolare i disturbi del ritmo.
Laddove sia evidente una genesi psicogena dei disturbi, o semplicemente nei casi di conclamata neurodistonia, è prezioso complementare il MG di gemme di tiglio: Crataegus oxyacantha MG 1 DH e Tilia tomentosa MG 1 DH, 50 gocce di ciascun rimedio in 1/2 bicchiere d'acqua, da una a tre volte al dì.

Ipertensione arteriosa
Si parla di ipertensione arteriosa di fronte a un innalzamentto persistente della pressione sistolica e/o diastolica oltre i valori di 140/90 mmHg. L'ipertensione può avere una causa non conosciuta, e in questo caso si parla di ipertensione essenziale o idiopatica; oppure esser associata con altre malattie primarie (ipertensione secondaria): malattie renali, endocrinopatie, malformazioni.
La possibilità di un intervento fitogemmoterapico si deve limitare ai casi più contenuti di ipertensione essenziale. In queste forme si realizza un'iperattività del sistema cardiovascolare alla stimolazione simpatica.
Bisogna sottolineare che l'ipertensione essenziale si mantiene asintomatica fino al momento della comparsa delle complicanze. Pertanto le vertigini, le vampate in viso, la cefalea, l'affaticabilità, l'epistassi, il nervosismo, non sono connessi all'ipertensione non complicata.
Le complicanze comprendono insufficienza ventricolare sinistra, cardiopatia aterosclerotica, emorragie retiniche, edema della pupilla, accidenti vascolari, insufficienza cerebro-vascolare, insufficienza renale. Nella patogenesi dell'affezione sono implicati fattori costituzionali, ambientali (regime dietetico)neurogeni (ipertono simpatico), umorali (enzimi e polipetidi responsabili della regolazione pressoria), vascolari (aumento delle resistenze periferiche, sclerosi delle pareti vasali).
Dal bulbo di aglio si ricava una TM dotata di azione antipertensiva mediata da vasodilatazione arteriolare o incremento della diuresi: Allium sativum TM, 25 gocce tre volte al dì.
La TM di Rauwolfia serpentina contiene reserpina, alcaloide ipotensivo assai potente ad azione simpaticolitica: 20 gocce tre volte al dì, per periodi consecutivi non superiori a tre settimane e sotto stretto controllo medico.
Il vischio è una pianta parassita di altre piante, da cui trae le principali proprietà; il vischio del biancospino ha una spiccata azione ipotensiva e diuretica: Viscum crataegi TM 30 gocce tre voite al dì. I gemmoderivati sono due: Crataegus oxyacantha, il biancospino (vedi sopra a proposito dei disturbi del ritmo) e l'olivo, Olea europea MG 1 DH, 30 gocce due volte al dì.

Ipotensione arteriosa
La pressione sanguigna anormalmente bassa è una condizione che si può verificare per svariati motivi; ci limiteremo qui alla terapia dell'ipertensione ortostatica, ossia dell'eccessiva diminuizione pressoria in concomitanza con l'assunzione della stazione eretta.
In questa situazione si instaura una doppia anomalia neurovegetativa: inibizione dlel'attività simpatica e aumento dell'attività vagale. Ne consegue una diminuzione della gittata cardiaca che comporta una riduzione della perfusione tissutale, soprattutto del territorio cerebrale. Il quadro clinico è legato proprio alla riduzione del flusso cerebrale e comprende sensazioni di mancamento e leggerezza del capo, obnubilamento mentale e fisico e, nei casi più gravi, sincope.
Molto efficace, ma da usarsi con una certa cautela per la presenza dell'alcaloide efedrna, è la TM di Ephedra vulgaris: 10 gocce due volte al dì sono sufficineti.
L'azione adrenalino-simile dell'efedrina spiega le proprietà della pianta, riconducibili a una vasocostrizione mediata da un ipertono simpatico. Le gemme di quercia e di ribes nero stimolano la produzione ormonale a livello della corteccia surrenale: Quercus peduncolata MG 1 DH e Ribes nigrum MG 1 DH, 50 gocce a dì di ciascun rimedio.

Varici degli arti inferiori
Vene superficiali dilatate, tortuose, con valvole insufficienti si riscontrano con relativa frequenza soprattutto in soggetti di sesso femminile. La familiarità, le gravidanze, le professioni che impongono lunghe permanenze nella stazione eretta costituiscono i maggiori fattori predisponenti a questa patologia, che predilige i distretti della grande e della piccola safena.
Il quadro clinico comprende disturbi esterni, sensazione di peso e sensazione di fatica; le complicanze più frequenti sono le tromboflebiti, le più temibili le ulcere varicose. L'ispezione delle gambe in posizione ortostatica e la velocimetria Doppler sono gli strumenti di diagnosi più semplici e opportuni.
L'intervento chirurgico va riservato a questi casi in cui le complicanze si fanno più frequenti e temibili. La terapia conservativa prevede misure empiriche: l'uso di calze elastiche, l'elevamento delle gambe, il movimento costante, le docce alternate (ad esempio getti di acqua calda per un minuto seguiti da getti di acqua fredda per un tempo doppio).
Quanto alla fitoterapia: Hamamelis virginiana TM, 30 gocce tre volte al dì, ha un'azione flebotonica ed emostatica e può trovare una indicazione anche nelle forme complicate di tromboiflebiti. Accanto all'amammelide , il pungitopo fornisce una TM di sicura efficacia: Ruscus aculeatus TM, stessa posologia del rimedio precedente, con azione fllebotonica e speciale indicazione nei soggetti con gli arti inferiori edematosi. Il sorbo e il castagno forniscono gemme la cui macerazione dà gemmoderivati utili rispettivamente nell'insufficienza venosa e nell'insufficienza linfatica: Sorbus domestica MG 1 DH e Castanea vesca MG 1 DH, 50 gocce al dì di ciascun rimedio.


In foto: "Svettando verso la Luce"

Articolo apparso su "NATOM - Mensile di medicina naturale", n.65, Gennaio 1990, pagg. 22-23

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