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"La qualità maggiore di un buon medico è un'estrema capacità di attenzione, perché la medicina è sopra ogni altra cosa un'arte dell'osservare" Luigi Turinese in Biotipologia

mercoledì 23 febbraio 2011

Le Recensioni di L.T. - "Alexandra David-Néel", di R. Middleton

Ruth Middleton, "Alexandra David-Néel", Astrolabio Editore, Roma 1990

La lunga vita di Alexandra David-Néel (1868-1969) procede di pari passo con lo svilupparsi dell'interesse occidentale per il buddhismo. La presente biografia disegna la storia di una donna sempre "fuori posto", di un'anima originale alla perenne ricerca dell' "oltre". L
L'istinto mgratorio sembra essere infatti il tratto saliente della sua personalità, sin da quando, poco più che ventenne compie un viaggio in India sulla scorta di un precoce interesse per le religioni comparate. Segue una fase in cui la giovane francese si guadagna di vivere e dà spazio alla sua anima inquieta facendo la cantante lirica e intrattenendo una relazione con un giovane compositore. Le spinte sociali hanno però, per breve tempo, il sopravvento, e Alexandra finisce con lo sposare Philippe David-Néel.

E' il 1924. Dopo soli sette anni, però, il conflitto relativo alla sua condizione femminile la spinge fuori dal matrimonio borghese e di nuovo in partenza per l'Oriente. Questa volta l'assenza dall'Europa durerà oltre dieci anni.

Dieci anni in cui, alla ricerca della propria individuazione, Alexandra passerà attraverso le avventure più incredibili, che la condurranno, francese, donna, a divenire il primo Lama occidentale. L'uso dell'innata teatralità la aiuterà sempre nelle situazioni difficili. E' in questo periodo, culminante nel trionfale e avventuroso ingresso a Lhasa, che compare nella sua vita un giovane tibetano, Yongden, il quale diventerà segretario, compagno di ricerca, servitore, figlio, e con cui scriverà anche un libro, "Mipam, il Lama dalle cinque saggezze".

A cinquantasei anni, travestita da tibetano, Alexandra fa dunque il suo ingresso a Lhasa, area proibita a qualunque straniero. E' il culmine di un viaggio, interiore almeno quanto geografico. "La nostra vera casa è un paese che non sta da nessuna parte".


Luigi Turinese


In foto: "Reticolato verde"


Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA , Quaderni di Buddhismo ", Anno X, n. 38, Aprile-Giugno 1991

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