Per fortuna c'è ancora materiale di Lama Yesce da poter tradurre e pubblicare! Scegliendo la forma più adatta (dimostrando di possedere in larga misura quella che nel linguaggio Mahayama si chiama upaya-kausalya, "abilità nei mezzi"), inclusa la poesia, Lama Yesce passa in rassegna molteplici aspetti dell'insegnamento buddhista: l'Io, la Non Dualità, la Vacuità, la Meditazione, Bodhicitta. Di particolare interesse è l'ultimo capitolo, "Bodhicitta: la perfezione del Dharma", in cui sono presentati brani tratti dall'ultimo insegnamento di Lama Yesce, tenuto nel dicembre 1983 a Kopan, in Nepal.
Il linguaggio sempre accessibile, frutto di un intenso desiderio di comunicare con qualunque essere umano, è caratteristico di un amico spirituale piuttosto che di un guru. Un amico spirituale sempre dotato di "... umorismo, semplicità e ... chiarezza" (dalla Prefazione di Gianni De Martino, Pag. 12)
Luigi Turinese
In foto: "Danceurs"
Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA , Quaderni di Buddhismo ", Anno X, n. 37, Gennaio-Marzo 1991
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