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"La qualità maggiore di un buon medico è un'estrema capacità di attenzione, perché la medicina è sopra ogni altra cosa un'arte dell'osservare" Luigi Turinese in Biotipologia

giovedì 3 febbraio 2011

Fitogemmoterapia per l'apparato respiratorio

I rimedi per le rinofaringiti, le bronchiti, le sindromi influenzali, specie se croniche.

I macerati glicerici e le tinture madri rappresentano una valida alternativa all'antibioticoterapia per quei disturbi dell'apparato respiratorio, che anche se piccoli sono spesso fastidiosi e soprattutto hanno carattere recidivante, in quanto alimentati da condizioni ambientali sfavorevoli.

di Luigi Turinese

Le rinofaringiti recidivanti rappresentano uno dei maggiori "piccoli grandi problemi" in età pediatrica. Infatti il loro trattamento mediante la terapia tradizionale è tutt'altro che semplice. E' qui che si verificano più frequentemente abusi di antibiotici, problematici per più di un motivo.


I fattori predisponenti

Innanzitutto, trattandosi di malattie di terreno, tendono a recidivare se ci si limita a terapie sintomatiche, che oltre tutto indeboliscono l'organismo del piccolo paziente creando le condizioni per nuove recidive e dunque per l'instaurarsi di un circolo vizioso.
Inoltre le rinofaringiti recidivanti sono infezioni prevalentemente virali, dunque tecnicamente insensibili agli antibiotici, i quali sono tutt'al più in grado di opporsi alla sovrainfezioni batteriche.
A questo di aggiunga che essensdo statisticamente in aumento i bambini allergici, aumentano parallelamente le probabilità che escano dallo stato di latenza fenomeni di allergia agli antibiotici.
Infine, dato lo stato rudimentale in cui si trova ancora la medicina tradizionale per quanto riguarda la possibilità di rinforzare il terreno, ovvero di rendere più efficace la risposta immunitaria del paziente, il pediatra che non voglia usare a sproposito l'antibioticoterapia si trova di fronte all'alternativa, invero assai povera, di non somministare al paziente alcun rimedio, salvo eventualmente antipiretici e riposo a letto.
Le rinofaringiti recidivanti riconoscono molti fattori predisponenti:
1) Brusche variazioni di temperatura. Ciò spiega la relativa maggior frequenza di episodi acuti all'inizio dell'autunno quando il caldo stabile dell'estate lascia il posto, spesso bruscamente, ai primi freddi; e in primavera, quando la temperatura è più incostante e le escursioni termiche sono conseguentemente maggiori.
2) Inquinamento atmosferico, compreso il fumo passivo di tabacco.
3) Ipertrofia adenoidea.
4) Anatomia della Tromba di Eustachio, che nel bambino è corta e permette la facile migrazione di microrganismi nella cassa timpanica, cosa che spiega le frequenti complicanze otitiche delle rinofaringiti.
5) Abuso di antibioticoterapia (vedi sopra).
6) Terreno allergico.
La terapia va naturalmente impostata su tempi lunghi, per esempio in cicli di due mesi su tre da settembre a maggio.

Essa comprende la combinazione di due o tre fra i seguenti macerati glicerici, elaborata a seconda del profilo del paziente: Abies pectinata (gemme di abete bianco), in grado di riequilibrare un bambino demineralizzato, frequentemente in ritardo ponderale, anoressico (tipo sensibile omeopatico Silicea); Betulla pubescens (gemme di betulla) che ha funzione di stimolare le difese immunitarie; Ribes nigrum (gemme di ribes nero), il gemmoderivato ad azione antiflogistica e antiallergica; Rosa canina (giovani getti di rosa canina), anch'essa dotata di azione antiflogistica; essendo blandamente rilassante, in uno schema terapeutico si preferisce somministrarla la sera.
Tutti questi M.G. vanno prescritti in ragione di 50 gocce al dì. Ad esempio: Ribes nigrum M.G. 1DH, 50 gocce in 1/2 bicchiere d'acqua al risveglio; Betulla pubescens M.G. 1DH (oppure Abies pectinata M.G. 1DH), 50 gocce in 1/2 bicchiere d'acqua prima di dormire.

La sindrome influenzale
La sindrome influenzale non complicata, com'è noto, è una malattia che guarisce spontaneamente in una settimana e in sei-sette giorni se ben curata. Tuttavia dare un sollievo al paziente e permettergli una rapida ripresa è sempre un obiettivo nobile.
La febbre è un sintomo che procura disagio, soprattutto a causa dell'astenia e della cefalea che solitamente comporta. La triade composta dai macerati glicerici di ribes nero, di betulla e ottano nero costituisce un buon mezzo per dare rapidamente sollievo al paziente, purché somministrato a dosi generose: 100 gocce
ogni due ore, a rotazione e alleggerendo la posologia di pari passo con il miglioramento.
Ribes nigrum M.G. 1DH ha un'azione tonica e antiflogistica. Betulla pubescens M.G. 1DH, come abbiamo visto, potenzia le difese organiche del paziente. Alnus glutinosa M.G. 1 DH ha ragione della congestione cefalica e calmerà la temperatura.
Una flogosi del tratto respiratorio alto è pressocché la regola in corso di sindrome influenzale. Buon rimedio per la tosse è la tintura madre di farfara (Tassilagro farfara T.M., 20 gocce più volte al dì), che possiede azione antitossigena e mucolitica. Si ricordi, tuttavia, che una tosse che dura più di dieci giorni richiede un approfondimento diagnostico. Quando coesistono tosse e risentimento dei seni paranasali (dolore frontale o mascellare, catarro nasale mucopurulento) trova più precisa indicazione il macerato glicerico di gemme di caropino (Carpinus betulus M.G. 1DH), 50 gocce tre volte al dì).

La bronchite cronica
Come recita la definizione dell'OMS, la bronchite cronica è una "malattia caratterizzata da ipersecrezione bronchiale che si manifesta con tosse ed escreto mucoso o mucopurulento, per la maggior parte dei giorni, durante un periodo di almeno tre mesi, per almeno due anni consecutivi".
Spesso associata ad enfisema polmonare, la bronchite cronica riconosce plurimi fattori predisponenti:
1) Fumo di tabacco;
2) Inquinamento atmosferico;
3) Professione (condizioni professionali che mettono in contatto con agenti inalanti broncolesivi);
4) Infezioni ricorrenti all'albero tracheo-bronchiale;
5) Fattori genetici.
L'aglio, grazie al suo prezioso fitocomplesso, svolge azione antisettica ed espettorante: Allium sativum T.M. 30 gocce due volte al dì.
La malva, pianta erbacea perenne ricca di mucillagini, è una delle piante a maggiore azione antiflogistica ed emolliente: Malva sylvestris T.M. 25 gocce tre volte al giorno.
Il nocciolo è un arbusto di grandi dimensioni della famiglia delle betullacee. Il macerato glicerico delle sue gemme, tra l'altro, esercita un'inibizione sui fenomeni sclerotici. E' dunque indicato nella bronchite cronica e nell'enfisema polmonare, operando a livello dei loro substrati anatomo-patologici: Corylus avellana M.G. 1DH, 50 gocce due volte al dì.


In foto: "Notturno barocco"

Articolo apparso su "NATOM - Mensile di medicina naturale", n. 63, Novembre 1989, pagg. 38-39

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