"Senza un dialogo esterno, cioè senza uno scambio costante con altra gente, le religioni soffocano" (pag. 10).
Partendo da questa idea, Raimundo Panikkar sviluppa un discorso articolato e complesso che finisce per oltrepassare il limite proprio del dialogo interreligioso: l'osservazione e il rispetto reciproci da posizioni tuttavia separate, in una prospettiva che tende a farsi sociologica.
Il dialogo intrareligioso, invece, si svolge nell'interiorità del cercatore aperto a prospettive diverse dalla propria; la ricerca della via di salvezza lo spinge ad aprirsi in tutte le direzioni.
Si tratta di concetti impegnativi, sebbene scritti nella forma più chiara possibile, dato l'argomento comunque "alto".
Il libro, che si dipana lungo sei densi capitoli, si conclude, e potremmo dire culmina, ponendo a raffronto la risposta buddhista e quella cristiana alle domande esistenziali dell'uomo; a partire dall'apparente contrapposizione tra vuoto (sunyata) e pieno (pleroma), che sembrano rappresentare la quintessenza rispettivamente della tradizione buddhista e di quella cristiana.
Luigi Turinese
In foto: "Sullo sfondo, l’Immensità"
Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA , Quaderni di Buddhismo ", Anno X, n. 37, Gennaio-Marzo 1991
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