E' cosa nota che, nella pratica buddhista, la tradizione ha sempre assegnato ai monaci l'esclusiva della meditazione, mentre ai laici venivano richiesti un'adesione ai precetti morali e un atteggiamento compassionevole.
Salvo eccezioni, questa situazione di fatto si è protratta sino alla metà del nostro secolo.
L'attuale diffusione della pratica meditativa in un contesto laico, dunque, è una novità relativamente recente.
La tradizione birmana di meditazione vipassana per laici ha conosciuto un iniziatore di prim'ordine nella persona di Sayagyi U Ba Khin (1899-1971), che ad una brillante carriera di funzionario statale affiancò un crescente impegno come insegnante di meditazione, dimostrando che vita spirituale e vita profana non solo non sono incompatibili, ma si possono anzi fecondare reciprocamente.
Il più importante discepolo di U Ba Khin, Goenka, è tuttora attivo nel diffondere nel mondo tale approccio.
Da scritti suoi e e da pubblicazioni del Vipassana Research Institute il curatore Pierluigi Confalonieri ha ricavato la prima parte di questo libro, dedicata ad una esposizione della vita e del mondo del maestro birmano.
Nella seconda parte vengono presentati alcuni scritti di U Ba Khin commentati da Goenka.
Poiché "la meditazione vipassana è così sottile e delicata che meno se ne parla, più si ottengono risultati", l'ultima parte del libro è opportunamente dedicata alla descrizione di un ritiro di dieci giorni condotto da Goenka.
Luigi Turinese
In foto: "Meditazione urbana"
Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo", Anno XII, n.47, Luglio-Settembre 1993
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