Dalla metà degli anni '70 alla fine degli '80 abbiamo visto proliferare scuole di yoga di ogni tipo e corrente. All'incremento della quantità delle scuole si è accompagnata, come è naturale, una diminuizione della qualità dell'insegnamento. A tale fenomeno si è voluto porre rimedio creando associazioni nazionali, la più antica delle quali è la Federazione Italiana Yoga, allo scopo di rendere omogeneo l'insegnamento della pratica e di controllare la formazione degli insegnanti. A qualcosa è servito: almeno si è aggirato il malcostume, non certo scomparso, dell'improvvisazione. Accanto a quest'opera, omogeneizzante ma necessaria, di "normalizzazione", è coesistito il lavoro di interessanti figure capaci di attingere direttamente alle fonti indiane per poi proporre una sintesi personale e una "traduzione" fedele alla pratica yoga.
Tra questi "battitori liberi" merita un posto di primo piano Gabriella Cella (Al Chanali dal cognome del marito) da molti anni insegnante di talento e divulgatrice di vaglia. Tra i suoi libri ci piace ricordare soprattutto "Yoga e salute" (Sonzogno 1982) e "Yoga e maternità", scritto qualche anno più tardi con la ginecologa Fiorenza Zanchi ed edito da Feltrinelli.
Vorremmo vedere più spesso opere dei tale efficace semplicità. Sebbene, come si sa, un libro non sostituisce mai un insegnante, pure facilita una pratica continuativa; nel caso di Gabriella Cella poi, la chiarezza e la precisione descrittiva tradiscono una notevole attitudine didattica.
Tutto ciò, si badi bene, senza l'insopportabile manierismo spirituale che trasforma in melassa tanta manualistica yoga. E in persone insopportabilmente inautentiche (leggi "nevrotiche") tanti "maestri".
Il lavoro che presentiamo non ha bisogno di note particolari, giacché rispecchia in tutto le caratteristiche suddette. Aggiungiamo soltanto che tratta in particolare quattro elementi dell' Astanga Yoga, cammino tradizionale ad otto elementi.
Non occupandosi dell'aspetto morale (Yama e Niyama), che non è certo suscettibile di insegnamento manualistico; delle posizioni (Asana), già esaurientemente trattate in "Yoga e salute"; e naturalmente dell'Illuminazione (Samadhi): perché Gabriella Cella Al Chanali non è così presuntuosa...
Luigi Turinese
Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo", Anno XII, n.45, Gennaio-Marzo 1993
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