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"La qualità maggiore di un buon medico è un'estrema capacità di attenzione, perché la medicina è sopra ogni altra cosa un'arte dell'osservare" Luigi Turinese in Biotipologia

sabato 15 ottobre 2011

Le Recensioni di L.T. - "La via della liberazione" , di A. Watts

Alan Watts, "La via della liberazione", Ubaldini editore, Roma 1992, pp.109

Con troppa disinvoltura ci si è dimanticati dell'opera e della vita, anch'essa parte dell'opera, di Alan Watts.
Del geniale esegeta del buddhismo zen, diu colui che fra i primi ha realizzato una sintesi del pensiero orientale e di quello occidentale così alta, così esistenzialemente proficua da rappresentare una vera e propria coniunctio oppositorum di inestimabile valore.
Watts è stato oggetto di rimozione proprio da parte del mondo della ricerca interiore, che costituiva il suo interlocutore favorito.
Possiamo leggere in questa rimozione l'orrore della coscienza senex per gli alti voli del Puer, per la sua non programmaticità, per la sua essenza di briccone divino. In breve, per qualcuno Alan Watts non era abbastanza serio. La sua giocosità ha reso gli occhi di molti incapaci di scorgere la sua profondità spirituale.
Le tematiche care al Senex - la disciplina, la regolarità, l'ordine, l'incanalamento della sessualità verso mete socialmente bene accette - spingevano d'altra parte il briccone Watts ad esasperare il suo lato puer, fino alla morte prematura, avvenuta per malattia ma anche come esito di una spinta autodistruttiva giusto vent'anni fa, a cinquantaquattro anni.
Ben venga, allora, la pubblicazione di questa raccolta, che comprende un arco di quasi un ventennio, dal saggio "La via della liberazione nel buddhismo zen", del 1955, a "Sopravvivenza e gioco", testo del seminario tenuto poche settimane prima della morte.

Ci auguriamo che questo libro rappresenti l'occasione per rivisitare "a mente fredda" - ma con calore - l'opera di questo uomo generoso e vitale, sperando di poter rivedere in libreria la bellissima autobiografia, che apparì in due volumi per i tipi "La Salamandra" nel 1980, per poi divenire quasi subito introvabile.

Luigi Turinese

In foto: "Caleidoscopio II"

Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo", Anno XII, n.46, Aprile-Giugno 1993

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Luigi Turinese Cantautore

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