Grazia Marchianò, presidente dell'Associazione Italiana di Estetica e vicepresidente dell'Associazione Internazionale di Estetica, ha fondato recentemente il Gruppo di Studio per l'Estetica Comparata "Il loto e la rosa". Nell'omonima collana esce questa raccolta di saggi, che rpercorre le tappe salienti degli studi orientalistici a partire dalla fine del '700.
L'orientalismo si configura all'interno della cultura europea come una sorta di terza via, al di fuori dei solchi giudaico e greco. Nella seconda parte del libro vengono tratteggiati i profili di alcuni singolari orientalisti: per il XIX secolo il lituano Osip Ivanovich Senkowskij e l'italiano Angelo De Gubernatis; per il secolo nostro il medico rumeno Sergio Al-George.
La prima parte del lavoro ospita tre saggi di notevole spessore. Nel primo, Fosco Mariani Zini tratta della diffusione in Francia del racconto orientale, a partire dalla prima pubblicazione, nel 1704, della traduzione delle Mille e una notte. L'influenza di quella celebre raccolta non tarderà a farsi sentire , per esempio sulla concezione voltairiana di caso e destino nelle Lettere Persiane di Montesquieu.
Carlo Gentili analizza poi i rapporti del romanticismo tedesco, segnatamente a Schlegel, autore nel 1808 di un saggio Sulla lingua e la sapienza degli indiani, con la cultura indiana.
Stefano Benassi, infine, si occupa di un singolare incontro, quello della filosofia tedesca (rappresentata in particolare da Carl Löwith, vissuto in Giappone a ridosso della Seconda Guerra Mondiale) con la cultura giapponese contemporanea, prendendo le mosse da quell'originale libro che è La struttura dell'iki, scritto nel 1930 da Shuzo Kuki (tr. it. 1992), divenuto assistente di Filosofia ll'Università di Kyoto, dove lavorava Nishida Kitaro, dopo una solida formazione filosofica europea.
Luigi Turinese
Recensione apparsa in "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo per la pratica e per il dialogo", Anno XVI, n. 62, Aprile-Giugno 1997
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