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"La qualità maggiore di un buon medico è un'estrema capacità di attenzione, perché la medicina è sopra ogni altra cosa un'arte dell'osservare" Luigi Turinese in Biotipologia

mercoledì 15 dicembre 2010

Le Recensioni di L.T. - "Abhisiktananda. Sulle frontiere dell'incontro cristiano-indù", di C. Conio

Caterina Conio, Abhisiktananda. Sulle frontiere dell'incontro cristiano-indù, Cittadella Editrice, Assisi (Perugia) 1994

A pochi mesi dalla scomparsa a sessantotto anni, di Caterina Conio, che insegnava Religioni dell'India e dell'Estremo Oriente all'Università di Pisa, parlare di questo suo appassionato saggio su Henry Le Saux vuol essere anche un segno di gratitudine per il suo magistero.

"Le pagine del presente volume vogliono essere un omaggio a chi mi è stato maestro e a tutti coloro che dal suo esempio e dalla sua opera di studioso hanno tratto e possono trarre luce e ispirazione" (pag.8). Le Saux, monaco benedettino francese , a trentotto anni, nel 1948, si trasferì, fino alla morte avvenuta nel 1973, in India. Qui aderì con tale trasporto ai modi dell'induismo vedantico da assumerne il nome, e l'identità, di swami Abhisiktananda, vivendo a tutti gli effetti come un sannyasin. Si può ben dire che egli sia stato, da una prospettiva esperenziale e mai intellettualistica, un pioniere del dialogo interreligiioso.

La sua appartenenza all'Advaita Vedanta vissuta senza mai abdicare alla sua vocazione di monaco cristiano, gli fece significativamente predicare uno yoga della presenza. Basti pensare che il suo libro forse più famoso, scritto nel 1971 e tradotto in italiano nell'anno della sua morte con il titolo "Preghiera e presenza" (Cittadella Editrice, 1973), reca un'epigrafe di Ramana Maharshi e ha un titolo francese che suona letteralmente Risveglio a sé, risveglio a Dio, nella più pura tradizione che vuole nell'identificazione tra atman e Brahman il conseguimento più alto.

Il libro della Conio, provvisto di una eccellente bibliografia, è diviso in quattro parti. La prima è una vera e propria biografia di un centinaio di pagine. Seguono quaranta pagine di testimonianze di chi lo conobbe , una scelta esemplare dei suoi scritti e, infine, la disamina di alcuni aspetti fondamentali del suo pensiero.

Luigi Turinese


In foto: "Mandala"


Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA , Quaderni di Buddhismo per la pratica e per il dialogo", Anno XVI, n. 63, Luglio-Settembre 1997

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Luigi Turinese Cantautore

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