Questo libro presenta le tappe fondamentali (dal 1934 al 1989) di una lunga vita, tuttora impegnata, che ha colorato di vivaci esperienze il grigiore in cui spesso si confina chi trascorre i propri giorni nella routine del pubblico impiego.
Il Guerci ha saputo animare ogni evento - professionale, familiare, culturale, spirituale - alternando riflessioni sul proprio vissuto con considerazioni originali sui temi di fondo: la libertà anzitutto, la ricerca spirituale, il superamento, sempre difficile dell'orizzonte egoico.
Si alternano così pagine poetiche, evocazioni di grandi pensatori, esperienze di yoga e di buddhismo, conflitti tra utopia dell'eguaglianza ed esigenze di affermazione.
La scelta fondamentale è espressa in queste righe del 1947: "Gli animi del pensatore e dell'asceta, che sentono il tragico e lo vivono intensamente, non hanno pace, non hanno la pace del fanatico... che vuol dire la fine dell'attività spirituale. Il loro spirito è ben desto e vigile, in eterno contrasto con gli elementi esterni e con le parti non spirituali del proprio sé". (pag. 150)
Luigi Turinese
In foto: "Incipit di vita"
Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA , Quaderni di Buddhismo per la pratica e per il dialogo", Anno XVI, n. 61, Gennaio-Marzo 1997
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