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"La qualità maggiore di un buon medico è un'estrema capacità di attenzione, perché la medicina è sopra ogni altra cosa un'arte dell'osservare" Luigi Turinese in Biotipologia

mercoledì 15 dicembre 2010

Le Recensioni di L.T. - "Dialogo sul cammino iniziatico", di A. Goettmann e K. Graf Dürckheim

Alphonse Goettmann e Karlfried Graf Dürckheim, Dialogo sul cammino iniziatico, Edizioni Appunti di viaggio, Roma 1996

Quando, nel 1969, Julius Evola tradusse per i tipi di Mediterranee "Hara, il centro vitale dell'uomo secondo lo zen", era passato giusto un trentennio dal primo soggiorno dell'autore, K. Von Dürckheim, in Giappone, dove maestri spirituali di scuola zen gli avevano insegnato l'importanza della meditazione seduta (zazen). Eppure, in Italia quegli insegnamenti fecero un certo effetto di novità, con la loro enfasi sul baricentro corporeo (hara)come metafora ma anche strumento della realizzazione spirituale.

Questo "Dialogo sul cammino iniziatico" fa la sua comparsa in un contesto certamente più avvisato, e perde conseguentemente ogni connotazione esoterica per guadagnare intellegibilità e ricchezza di spunti interdisciplinari ed interrreligiosi.
L'immissione del corpo nel percorso di ricerca spirituale non costituisce più una stranezza, e pertanto non destano meraviglia espressioni come "Se la respirazione non è corretta, tutto l'uomo è nel disordine" (pag. 105). O ancora "[...]c'è un modo di essere che esprime a fondo fiducia, confidenza [...] Nel mio insegnamento questo s'impara con una postura, un modo d'essere per il quale si sta saldi nel proprio centro vitale chiamato 'Hara'" (pag.100).

I richiami culturali depotenziano d'altra parte ogni tentazione di esotismo orientalistico: "Quando chiedevamo a Maestro Eckhart da che cosa dipendesse la sua grande santità, rispondeva "Anzitutto dal mio modo di star seduto" (pag.102).
L'obiettivo, sempre e comunque, rimane l'esperienza del "numinoso", a fronte di un retroterra che per Dürckheim appare piuttosto eclettico, affondato nella conoscenza di Heidegger, Eckhart, Jung (e particolarmente del suo allievo Neumann) e naturalmente del buddhismo zen.

Il libro si presenta nella forma di una lunga intervista suddivisa in undici capitoli e condotta con appassionata devozione da Alphonse Goettmann, sacerdote ortodosso con una forte pratica di esicasmo o 'preghiera del cuore', che sull'insegnamento di Dürckheim ha basato le attività del centro di meditazione "Betania", fondato nei Vosgi del Nord, Francia.

Luigi Turinese


In foto: "Aridità"


Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA , Quaderni di Buddhismo per la pratica e per il dialogo", Anno XVI, n. 63, Luglio-Settembre 1997

1 commento:

Marina Salomone ha detto...

mai conosciuto il termine "esicasmo"... interessante come in zone diverse si pervenga a pratiche di meditazione simili!


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