Chan Khong, L'arma del vero amore. La mia battaglia per l'impegno sociale dagli orrori del Vietnam a Plum Village,Ubaldini Editore, Roma 1995
"Questo libro non racconta soltanto la storia di una persona, racconta piuttosto la storia di una meraviglioso Shanga, una comunità di persone che lavorano insieme per alleviare la sofferenza e produrre gioia" (pag. 9). Non potrebbero esserci parole migliori di queste, tratte dalla prefazione di Thich Nhat Hanh, per illustrare l'anima del libro di Chan Khong.
La monaca vietnamita Chan Khong (Vera Vacuità), nata nel 1938, è stata per oltre trent'anni allieva di Thich Nhat Hanh, con il quale ha codiviso l'impegno socialee politico a favore dei più bisognosi. Il libro è un'appassionante autobiografia divisa in cinque parti, e al tempo stesso un testo di storia contemporanea, che a distanza di trent'anni consente di gettare uno sguardo per così dire dall'interno sul dramma della guerra civile in Vietnam, con il drammatico contorno costituito dall'intervento americano e dalla tragedia dei boat people.
La natura dolcemnete ma decisamente rivoluzionaria dell'autrice si palesa sin dall'infanzia, in cui viene preso di mira il confucianesimo, che anche in Vietnam regolava, in modo conservatore, le tradizioni familiari.
La giovinezza culmina nell'incontro, decisivo, con Thich Nhat Hanh, chge nel 1966 costituì l'Ordine dell'Interessere, gruppo monastico dedito all'obiettivo del cambiamento sociale, a partire naturalmente da un solido radicamenteo del Dharma.
L'Ordine si dà quattordici precetti, il cui spirito si evince già dalla lettura del primo: "Non adorerò ciecamente e non mi vincolerò a nessuna dottrina, teoria o ideologia, compreso il buddhismo. Considero ogni sistema di pensiero una guida lungo la via, e non ritengo nessuno di essi la verità assoluta" (pag. 80).
Drammatiche le sequenze della prigione per l'autrice, ma soprattutto quelle in cui si racconta della monaca Mai che immola dandosi fuoco per la pace. Siamo ormai alla guerra civile e all'intervento americano in Vietnam (1966-1968). Nel decennio successivo si fa più intenso il lavoro di ricostruzione di una pace interna, che a partire dal 1976 si dovrà svolgere però dall'esilio, che prenderà la forma, nel 1982, del Plum Village, villaggio sorto nel sud della Francia, dove attualmente Chan Khong vive.
Nel libro, avvincente e ben tradotto da Gianpaolo Fiorentini, si fa sentire, costante come un basso continuo, la presenza di Thich Nhat Hanh, di cui vengono citate numerose poesie ispirate e ispitratrici.
Luigi Turinese
In foto: "Opliti"
Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA , Quaderni di Buddhismo per la pratica e per il dialogo", Anno XVI, n. 63, Luglio-Settembre 1997
Medico, Esperto in Omeopatia, Psicologo Analista, Cantautore dottluigiturinese@gmail.com - facebook.com/luigi.turinese
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1 commento:
che grande insegnamento!
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