Liena è uno pseudonimo di un'automatista milanese che fino alla morte, avvenuta nel 1986, mise la sua sensitività al servizio di messaggi provenienti da un altro spazio e da un altro tempo.
Il curatore del libro, Solas Boncompagni, fu a lungo interlocutore epistolare dell'autrice, e ci svela il suo mondo occulto popolato di precognizioni e di retrocognizioni sin dalla giovinezza.
Non voglismo psicologizzare queste esperienze, circa le quali è difficile fare il punto; leggendo il libro, tuttavia, sembra ravvisare un dialogo continuo tra l'Io dell'autrice e altre sue persone interne, un po' come in quel processo psichico da Jung definito 'immaginazione attiva'.
Come che sia, nel libro si succedono poesie, psicopitture e disegni puntinistici, eseguiti con la mano sinistra.
A proposito di questi ultimi l'autrice scriveva: "Sembra che queste nuove espressioni siano per me un corso di apprendimento per soddisfare tanti spiriti vaganti e non so dove esso mi condurrà. Ciò che posso dire è che lavorare mi dà molta serenità e una grande distensione" (pag. 121).
Luigi Turinese
In foto: "Piombo rappreso"
Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo per la pratica e per il dialogo", Anno XIV, n.54, Aprile-Giugno 1995
Nessun commento:
Posta un commento