Fatta eccezione per i tre pionieristici volumi del compianto Grant Muradoff, licenziati dalla casa editrice Mediterranee all'inizio degli anni '80, non c'erano testi italiani che prendessero in esame in modo completo il Tai Chi Chuan, questa "... affascinante disciplina cinese che è nello stesso tempo una ginnastica per la salute psicofisica, una raffinata arte marziale di autodifesa e una forma di meditazione dinamica" (pag. 7).
Molto opportuno e filologicamente corretto è poi il discorso che viene fatto a proposito dei meridiani energetici, che rende conto delle parentele contestuali tra Medicina Tradizionale Cinese e Tai Chi Chuan.
Insomma, si tratta di un libro molto esauriente: peccato che, come è tradizione di questo tipo di manualistica, tradizione invero assai discutibile, manchi una bibliografia, elemento che conferirebbe dignità anche scientifica ad un lavoro già molto buono.
Luigi Turinese
In foto: "Pubblico attento"
Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo", Anno XI, n. 44, Ottobre-Dicembre 1992
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