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"La qualità maggiore di un buon medico è un'estrema capacità di attenzione, perché la medicina è sopra ogni altra cosa un'arte dell'osservare" Luigi Turinese in Biotipologia

mercoledì 27 aprile 2011

Le Recensioni di L.T. - "La nonviolenza nella cultura indiana", di M.L. Tornotti

Maria L. Tornotti, "La nonviolenza nella cultura indiana", Cittadella Editrice, Assisi (PG) 1984, pp. 268

Allieva del prof. Della Casa, noto anche come traduttore delle maggiori Upanishad, Maria Luisa Tornotti presenta un esauriente studio sull'evoluzione della nonviolenza nelle diverse fasi della cultura indiana. L'India vedica viene rievocata attraverso una disamina del significato del sacrificio rituale: sacrificio animale, ché la questione del sacrificio umano, per quanto grandemente controversa, viene risolta dall'autrice in termini negativi.

Il passaggio dal sacrificio letteralizzato alla sublimazione del sacrificio coincide con la rinuncia e l'ascesi, più esplicite nelle Upanishad. Ma è con il giainismo che l'analisi della violenza si fa più radicale, arrivando a forme estreme di evitazione delle uccisioni: ne consegue un vegetarianesimo 'spinto'.
L'esistenza materiale, per i Giaina, è inevitabilmente connessa con un qualche grado di violenza: l'ascesi, pertanto, consiste nella ricerca di una nonviolenza assoluta e, quando la morte sta arrivando, di non opporle alcuna resistenza, anzi di lasciarsi morire(sallekhana).

In ambito buddhista non c'è tale minuziosa prescrizione di ciò che va evitato; la speculazione sistematica, infatti, è quanto di più alieno si possa immaginare dell'universo buddhista. Si potrebbe dire che, mentre il giainismo è portato a letteralizzarla, il buddhismo metaforizzi la nonviolenza, che " ... viene presentata soprattutto come fattore mentale, come disposizione interiore o come equivalente di una forza positiva, qual è la compassione" (pag. 153). Per questo nel buddhismo il veterianesimo, pure molto apprezzato, soprattutto in ambito Mahayana, non è tassativo.
Dopo un importante capitolo dedicato alla Bhagavad Gita, il libro perviene ad esaminare la figura del Mahatma Gandhi, identificato come l'esponente moderno per antonomasia della millenaria cultura della ahimsa, la nonviolenza.

Luigi Turinese


In foto: "La piccola vedette lombarda"

Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo per la pratica e per il dialogo", Anno XIV, n.56, Ottobre-Dicembre 1995

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Luigi Turinese Cantautore

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