Katagiri (recentemente scomparso), era primo abate del centro di meditazione zen di Minneapolis, Minnesota, di tradizione soto.
Il suo libro è costituito da un insieme di riflessioni, cementate dalla pratica, sui temi "naturali" del buddhismo: la sofferenza, l'impermanenza, il primato del momento presente. Il tutto viene esposto concettualmente in modo moderno, attento alle implicazioni politiche e ambientali, oltre che psicologiche, del Dharma.
"Lavorare per la pace del mondo non significa solo occuparsi delle armi nucleari. Chi ha creato le armi nucleari? Le abbiamo create noi. In ogni mente individuale c'è già l'embrione delle armi nucleari ... Gli esseri umani sono molto ignoranti. L'ignoranza consiste nella mancanza di una profonda comunicazione con la natura, con l'universo. Significa separare, isolare, creare discriminazioni e differenze ... Le differenze che creiamo si manifestano come antagonismo, rabbia, odio e guerra" (pag. 23)
Luigi Turinese
In foto: "Dis-gelo"
Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo", Anno IX, n.36, Ottobre-Dicembre 1990
Nessun commento:
Posta un commento