Struttura diaristica avevano due precedenti libri di Krishnamurti, "Taccuino" e "Diario", questi però erano stati scritti dall'autore, mentre "A se stesso", a causa dell'età (ottantasette anni) e delle malferme condizioni di salute, è stato dettato al magnetofono nella stessa stanza di Pine Cottage (Ojai, California) dove, due anni più tardi, Krishnamurti avrebbe concluso la sua preziosa esistenza.
Ne risulta un insieme di riflessioni tanto più emozionanti in quanto prive della struttura di un libro scritto e, se possibile, ancora più vicine alla poesia. Il pensiero si fa palpitante, culminando nelle riflessioni sulla morte, bellissime, che chiudono il libro, serenamente profetiche.
Luigi Turinese
In foto: "Gli angeli dell’Apocalisse"
Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA, Quaderni di Buddhismo", Anno X, n.40, Ottobre-Dicembre 1991
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