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Piero Scanziani, "Il fiume dalla foce alla fonte", Elvetica Edizioni, Morbio (Svizzera) 1996
La figura di Piero Scanziani è atipica nel panorama letterario italiano. Nato nel 1908 nel Canton Ticino, Scanziani ha sempre scritto in lingua italiana, distinguendosi per una produzione assai eterogenea: romanzi, un dramma (Alessandro,del 1968), svariati saggi, alcuni d'argomento sapienziale - si pensi ad Aurobindo (1973) e soprattutto a Entronauti (1969) - un'autobiografia, appunto Il fiume dalla foce alla fonte in cui, alla terza persona, viene narrata la sua avventura umana e spirituale.
Testimone d'Europa è una silloge di contributi di svariati autori messa insieme per festeggiare gli ottanta anni di Scanziani. La prima parte del volume raccoglie commenti al percorso letterario dell'autore; la seconda parte è dedicata alla sua visione del mondo (spiccano un contributo postumo di Massimo Scaligero, l'affettuoso profilo spirituale tratteggiato dalla seconda moglie Gaia Grimani e un breve scritto di Emilio Servadio); la terza parte comprende testimonianze di giornalisti e di personaggi della cultura.
Ne viene fuori un ritratto a tutto tondo di questa voce isolata, due volte proposta per il Nobel per la letteratura, che ha spaziato, come un pansòfo rinascimentale, dalla medicina (v. la trilogia L'arte della longevità, L'arte della giovinezza e L'arte della guarigione) alla zoologia (Scanziani è stato il "creatore del mastino napoletano") alla letteratura propriamente detta.
Il tutto, per riprendere un suo neologismo, da "entronauta" ovvero da esploratore interiore.
Luigi Turinese
In foto: "Hidden trolls"
Recensione apparsa nella rubrica "Libri" di "PARAMITA , Quaderni di Buddhismo per la pratica e per il dialogo ", Anno XV, n. 58, Aprile-Giugno 1996
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